“Il risultato del referendum a Mirafiori ha un effetto positivo sul presente e sul futuro dello stabilimento di Melfi per il quale non c’è più tempo da perdere per la produzione del secondo modello, una necessità, per altro, confermata dai dati definitivi del 2010 sul calo di vendite nei mercati europei degli attuali modelli Fiat”.

E’ quanto sostengono, in una dichiarazione congiunta, i segretari generale regionale della Uil Carmine Vaccaro e della Uilm Vincenzo Tortorelli sottolineando che “è necessario che tutti prendano atto e rispettino la volontà dei dipendenti di Mirafiori e, per quanto riguarda Melfi, si metta fine alla campagna di sciocchezze secondo la quale se si fosse votato alla Sata avrebbero vinto i no. Ci auguriamo in proposito che la Fiom, che ha scelto il vicolo cieco dell’isolamento, abbia colto la lezione di partecipazione e responsabilità dei lavoratori, perché questa è l’ora della responsabilità per allontanare definitivamente il clima di tensioni e contrapposizioni nel medesimo spazio di lavoro, perché la scommessa è sulla prospettiva che ha Mirafiori e con essa l’attuazione del Progetto Fabbrica Italia in tutti gli altri stabilimenti del gruppo per i quali si realizzeranno nuova produzione, salvaguardia dei livelli occupazionali, ed il possibile aumento degli stessi. Ci aspettiamo adesso – continuano Vaccaro e Tortorelli – che si concluda la “gara” tra i rappresentanti del mondo politico, anche nella nostra regione, a dare addosso alle dichiarazioni di Marchionne: non vorremmo che il mondo politico lucano e le istituzioni da esso governate non comprendessero a pieno l’importanza di rafforzare il polo dell’auto a Melfi come condizione strutturale per riprendere a crescere e superare il momento drammatico che stiamo vivendo. Per il sindacato, invece, si apre una fase completamente diversa: innovativa e moderna per chi ha creduto nell’intesa sottoscritta e l’ha sostenuta fino al risultato importante del voto dei lavoratori di Mirafiori.

Accettare la sfida di Marchionne – evidenziano i segretari di Uil e Uilm – significa costringere il mondo dell’impresa a scommettere nuovamente sul nostro Paese e a misurarsi con il tema della produttività. Noi, per assolvere al nostro compito dobbiamo assumerci le responsabilità accettando le sfide che si chiamano produttività, efficienza e competitività in cambio di salari più alti e un lavoro più stabile e duraturo. Dobbiamo togliere ogni alibi alla FIAT, solo così capiremo fino in fondo quali siano le sue reali intenzioni”.

 

 

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