“In Italia, il tasso di natalità scende al 9,1 per mille e il tasso di fecondità nazionale è stabile ma sostenuto dalle donne straniere, questo quanto emerge dal report demografico 2011 dell’Istat, dato ancora più allarmante se considerato in Basilicata, dove il tasso di natalità è pari al 7,7 per mille, un dato che ci fa immediatamente pensare alla impossibilità di garantire un ricambio generazionale nella nostra Regione”.
E’ quanto sostiene la responsabile regionale dell’UGL Basilicata con delega al welfare e alle pari opportunità, Avv. Giuditta Lamorte per la quale, “a determinare un tale drastico calo, sono le attuali condizioni di vita: nella maggior parte dei casi il patrimonio in termini di abitazioni appartiene alle categorie di cittadini più anziani, come pure il risparmio appartiene a quest’ultima categoria, per cui le nuove generazioni si trovano in estrema difficoltà nell’acquisto di una casa, il che comporta che le nuove famiglie o si formano più tardi, o abbandonano l’ambito cittadino (esodo dalla città) per spostarsi in centri più piccoli ove i prezzi delle abitazioni sono più accessibili. L’ulteriore problema – prosegue la leader UGL, Lamorte – riguarda il reddito disponibile, reddito che essendo generalmente impegnato in un mutuo per “la casa”, comporterà una minore disponibilità nelle giovani coppie a mettere al mondo più di uno, massimo due figli, in quanto preoccupati di dovere far fronte al debito con la banca ed alle spese necessarie per istruire, mantenere ed educare un bambino. Mancano – conclude la sindacalista – politiche per la famiglia e questo genera un circolo vizioso, in quanto aumentando l’invecchiamento della popolazione si porrà sempre più attenzione alla categoria degli ultrasessantenni e sempre meno ai giovani, che sconfortati dalla situazione socio-politica locale e nazionale, saranno sempre meno disposti ed invogliati a far famiglia”.
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