Petrolio, Falotico lancia l’allerta: vedo molta confusione in giro. Il segretario della Cisl chiama a raccolta i lucani per fare pressione sul governo nazionale e sulle compagnie e propone una conferenza regionale per capire come sono state spese le royalties    

 

“Sulla questione petrolio vedo troppi galli che cantano. E quando troppi galli cantano si fa solo confusione. La domanda che ci dobbiamo fare è allora: a chi giova la confusione?”. Il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, così commenta le parole di Romano Prodi che in queste ore stanno suscitando un acceso dibattito, già reso caldo dalle recenti tensioni tra Regione e sindacati da una parte e Total dall’altra sul tema delle assunzioni. Dice Falotico: “Questo è un momento decisivo. Se riusciamo a fare massa critica e a parlare con una sole voce, potremo far sentire forte la nostra voce nei palazzi romani; se al contrario continueremo ad andare in ordine sparso e a perderci in polemiche inutili, diventeremo terra di conquista dei trivellatori. Mai come oggi il tema energetico è stato al centro del dibattito politico – avverte il segretario della Cisl – per questo abbiamo una straordinaria occasione per far valere le nostre ragioni, sia nei confronti delle compagnie petrolifere, chiedendo più investimenti e occupazione per i lucani, sia nei confronti del governo nazionale, che sul memorandum ci deve ancora delle risposte”.

“Ha fatto bene Pittella nei giorni scorsi a rivendicare il pieno rispetto degli accordi del ’98 e a farsi portavoce della delusione del popolo lucano per il memorandum – continua Falotico – ma occorre che sia tutta la comunità lucana nel suo insieme a marciare per far cambiare idea al governo nazionale e per rivendicare che ciò che è dei lucani torni nella piena disponibilità dei lucani”. Il leader della Cisl rilancia la proposta di rivedere il bonus idrocarburi: “È ora di sbloccare le risorse dal contenzioso che si è aperto con le altre Regioni e rivendicare in sede di Conferenza Stato-Regioni la piena e incondizionata titolarità delle royalties aggiuntive, ma allo stesso tempo dobbiamo lavorare per cambiare la destinazione d’uso di queste risorse. Anche il più sfegatato dei sostenitori dinanzi all’evidenza ammette che il bonus idrocarburi è una misura iniqua e regressiva; meglio allora destinare i fondi segnatamente alla lotta contro la povertà e per creare vere occasioni di occupazione per i giovani”.

Sul fronte interno il segretario della Cisl non lesina critiche ai Comuni della Val d’Agri: “I dati della Corte dei Conti sono impietosi; vogliamo capire bene come sono state impiegate le risorse, per fare cosa e con quali risultati sul piano degli investimenti e dei posti di lavoro. Se, come sostengono i giudici della Corte, i Comuni hanno male utilizzato centinaia di milioni, non possiamo far finta di niente e proseguire come nulla fosse. Con queste importanti risorse si sarebbero potute fare tante cose. Su questo punto serve trasparenza, per questo ritengo che si debba andare verso una conferenza regionale sul petrolio, con l’obiettivo di fare il punto su quel che si è fatto e su quel che si deve fare, con il contributo di tutti”.

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