Sicurezza e ambiente non possono essere temi di contrattazione, ma doveri imprescindibili da parte di Regione e compagnia petrolifera”
“L’ennesimo incidente al Centro Oli di Viggiano ha messo in evidenza come le questioni della sicurezza e della tutela ambientale non possono essere materia di contrattazione, ma dovere imprescindibile da parte delle istituzioni e della compagnia petrolifera, che hanno l’obbligo di garantirne il totale rispetto”. È quanto afferma il segretario generale Cgil Basilicata Angelo Summa. “Si continua con le stesse modalità di sempre. Le continue rassicurazioni di Eni e Regione, la prima archiviando gli incidenti con la solita retorica del tutto a posto, la seconda annunciando continui monitoraggi e convocazioni, non portano a nulla se non messe nero su bianco.
Per quanto il Cova sia stato scelto per diventare la prima lighthouse dell’ Eni – continua ils egretario – cioè un impianto integralmente digitalizzato con le tecnologie più innovative, questo non ha portato ad alcun avanzamento in termini di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e dell’ambiente, visto che continuano a verificarsi episodi di questa natura.
Episodi che si susseguono nel tempo e di fronte ai quali si ha la percezione di una totale assenza di controllo da parte della Regione e degli organismi preposti, mentre l’Eni, dal canto suo, continua ad operare in tutta libertà.
Nonostante i tanti annunci e proclami , emerge che ancora una volta non si è in grado di attivare anche il minimo presidio pubblico in grado di assicurare il rispetto dell’ambiente e delle norme che regolano una attività di tale impatto sulla salute dei cittadini .
Si faccia chiarezza, si rafforzi il sistema di monitoraggio e controllo da parte delle istituzioni; vincolando le aziende coinvolte a un supporto e una collaborazione trasparente. Il nostro territorio non può essere condannato a un destino di subalternità alle compagnie petrolifere determinato da questa perdurante fragilità istituzionale. Va messo in campo ogni sforzo per adeguare e modernizzare gli impianti produttivi e le strutture di supporto alla sicurezza – conclude Summa – rafforzando al contempo quella attività di tutela e monitoraggio che è la condizione essenziale per lo svolgimento di qualsiasi attività produttiva”.
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