La UILrinnova la richiesta di sottoporre i detenuti violenti ad un regime più stringente La UIL esprime piena solidarietà all’Assistente Capo di Polizia Penitenziaria C.G., per le lesioni riportate a seguito di una aggressione subita da parte di un detenuto italiano.   

Nell’occasione il sindacato alza il tono della voce, dichiara Donato SABIA- Segretario regionale Agg. della UILPA Penitenziari: “non è più possibile tollerare queste situazioni, che giornalmente aumentano a livello nazionale in danno dei baschi blu. Il personale di Polizia Penitenziaria ha contribuito fortemente nell’ombra ad evitare che l’Italia pagasse le pesanti condanne annunciate dalla Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo, per trattamento
inumano e degradante, mettendo in atto il nuovo modello di esecuzione della pena, diviso tra regime aperto e sorveglianza dinamica, ma non può essere trattata così a subirne gli effetti negativi”.
Continua Sabia: ” il nuovo modello di detenzione significa più libertà per i detenuti all’interno delle quattro mura carcerarie, se da un lato sono diminuiti gli eventi critici, come i gesti di autolesionismo e tentati suicidi, dall’altro lato sono aumentati le aggressioni in danno di Poliziotto Penitenziari”.
Dal 1 gennaio 2014 ad oggi, gli episodi di aggressione in danno di poliziotti penitenziari, perpetrati da soggetti detenuti, assommavano a 312 per un totale di circa 423 operatori feriti, di cui circa 131 che hanno riportato prognosi superiori ai 7 giorni. Ne consegue che le giornate di assenza per malattia di polpen, derivanti dalle aggressioni assomma a circa 1500 (nel solo 2014 )per un costo pari a circa 180mila euro. Posto che ogni aggressione subita da un poliziotto penitenziario nelle prime linee delle frontiere penitenziarie è da considerarsi una aggressione allo Stato, è assolutamente necessario che nei confronti dei detenuti che si siano macchiati di
tale violenza – a prescindere dalla contravvenzione ad eventuali patti di responsabilità – si adottino misure esemplari che, nel pieno rispetto della legge e di ogni garanzia, rendano più stringente il regime detentivo a cui devono essere sottoposti.
La UIL PA Penitenziari a livello nazionale ha chiesto e proposto al vice capo vicario del DAP e al Ministro della Giustizia ORLANDO, immediati interventi a tutela del personale di Polizia Penitenziaria.
Il segretario Generale della UILPA Penitenziari, Eugenio SARNO, ha precisato: “tutto ciò, oltre a rispondere alla ragionevole e condivisa domanda di maggior tutela e sicurezza degli operatori (che non può continuare a restare inascoltata), potrebbe servire da deterrente per arginare un fenomeno che ha assunto proporzioni molto preoccupanti e che rischia di mettere in discussione la validità del progetto d’insieme. La Polizia Penitenziaria non può essere l’agnello sacrificale alle criticità ataviche del sistema penitenziario. Occorre restituire dignità
lavorativa e condizioni di sicurezza alle donne e agli uomini dei baschi blu. Solo così – chiude
Eugenio SARNO – lo Stato potrà recuperare credibilità ed autorevolezza all’interno dei gironi
infernali delle nostre prigioni”

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