Più edilizia per far ripartire la Basilicata Oggi a Rifreddo si è tenuto il nono congresso regionale degli edili della Cisl. La Torre: “L’edilizia è una soluzione concreta per trainare il paese”
La stagione congressuale della Cisl è giunta al giro di boa. Questa mattina a Rifreddo si è tenuto il nono congresso regionale della Filca, il sindacato edili della Cisl. Nonostante il maltempo sono stati oltre 150 i delegati e i dirigenti sindacali, in rappresentanza dei 4.700 iscritti, che hanno preso parte ai lavori del congresso. Il rilancio delle opere pubbliche e del settore edile, le politiche per la sicurezza dei lavoratori, la crisi del mobile imbottito. Questi i temi principali che sono stati affrontati nella relazione del segretario Michele La Torre e sviscerati nel vivace dibattito che ne è seguito alla presenza del segretario nazionale Antonio Ceres e del leader della Cisl lucana, Nino Falotico.
L’edilizia è una delle motrici dell’economia lucana. Basta guardare i numeri: 25 mila addetti, 6.500 imprese, 900 milioni di valore aggiunto, quasi il 10 per cento della ricchezza regionale. Un settore che meglio e prima degli altri può contribuire a risalire la china di una crisi economica che taglieggia lavoro e salari. Per dirla con le parole di La Torre, “l’edilizia è da sempre una soluzione concreta per trainare il paese. Qui non si tratta di scavare buche per poi riempirle, ma di sostenere l’economia concentrando le risorse in quei settori, e l’edilizia è uno di questi, a forte intensità di lavoro. Sostenere l’edilizia, sbloccando i cantieri delle opere pubbliche e riavviando l’edilizia economica e popolare, vuole dire creare ricchezza, lavoro, salario”.
Senza però dimenticare il tema delicato della sicurezza. “Bisogna rilanciare l’attività di sensibilizzazione ed informazione – ha detto ancora La Torre – per diffondere la cultura della regolarità, dell’emersione e della sicurezza nel settore edile. La sicurezza deve essere un argomento primario nell’agenda di tutti, non soltanto un momento di riflessione in concomitanza con gli infortuni”.
La Torre ha parlato anche della crisi che sta mettendo in ginocchio il comparto, una volta florido, del mobile imbottito: nomi storici come Natuzzi e Nicoletti, ma anche il tessuto di piccole e medie imprese dell’indotto. Una crisi che secondo il leader della Filca regionale “non può essere addebitata solo alla recessione internazionale, ma a fattori strutturali di debolezza come la piccola dimensione delle imprese, la scarsa propensione all’innovazione e alla internazionalizzazione”. Mali non curati che hanno portato al declino del più importante distretto produttivo del materano. Come uscirne? Investendo sui distretti, sulle competenze, sulla riorganizzazione di un settore troppo frammentato. “Va bene la zona franca, ma non basta. Tocca a noi, come recita lo slogan del nostro congresso, stimolare le istituzioni a fare di più e meglio – ha concluso La Torre – tocca a noi farlo con gli strumenti propri del sindacato: la contrattazione e la concertazione”.
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