La recente riorganizzazione dell’Ente Poste spa si sta scaricando, pesantemente, sui già tartassati cittadini lucani.  

Molti uffici ridurranno i servizi e le aperture che saranno” a corrente alternata” renderanno ancora più complicata la fruizione dei servizi per i tanti utenti che ancora danno fiducia a Poste.
Poste Italiane ha deciso di far pagare ai cittadini di Basilicata la propria incapacità organizzativa.
Siamo di fronte ad un fatto inaccettabile, ingiusto e indegno di una grande azienda.
Il messaggio che ricevono i comuni cittadini è di sconcerto e di impotenza.
Senza contare che i già pochi Postamat sul territorio regionale continuano ad osservare orari impraticabili che, forse, costringeranno i cittadini a trovare altre soluzioni presso altri istituti bancari.
Se per difendersi dagli attacchi di quattro rubagalline una grande azienda come Poste Italiane non è capace di far altro che chiudersi a riccio, cosa potrà fare mai un cittadino?
Il problema della criminalità innegabilmente esiste, ma il messaggio che passa con la chiusura degli sportelli postamat è sconcertante e inaccettabile: equivale ad una resa senza condizioni non giustificata neppure con la perdita economica 100 volte superiore a quella finora subita.
Come associazioni di consumatori ci aspettiamo una reazione a questi fenomeni che non castighi il territorio.
Invitiamo, pertanto, Poste Italiane a ripensare alla propria riorganizzazione e a riattivare immediatamente il servizio sospeso utilizzando mezzi e strumenti per contrastare questi fenomeni di criminalità senza far pagare lo scotto ai cittadini che oggi sono vittime sia dei delinquenti sia delle ingiuste reazioni dell’azienda.
Auspichiamo una più intensa, coraggiosa e proficua collaborazione tra Poste Italiane e Forze dell’ordine che da un lato sia volta a difendere i beni dell’Azienda e dall’altro non faccia sentire abbandonati e indifesi i cittadini.

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