Sata panoramica  1“Preoccupa non poco il crollo di vendite vicino al 40 per cento registrato in ottobre dalle auto del Gruppo Fiat, un dato negativo ben oltre il pur drammatico calo del 29 per cento del settore e del 22,9 dei soli marchi esteri”.

E’ il commento del segretario provinciale di Potenza della Uilm Vincenzo Tortorelli, aggiungendo che “la preoccupazione è amplificata dalle dichiarazioni di pochi giorni fa dell’a.d. Fiat Marchionne, quasi premonitrici, sulla produttività, in quanto è una tendenza che rischia di rendere il nostro Paese sempre meno centrale nelle strategia di un Lingotto sempre più proiettato all’estero. Non è casuale che organi di informazione specializzata, come Automotive News oggi riferiscano che Stati Uniti, Polonia e Serbia potrebbero aumentare i volumi di produzione nel caso in cui il piano Fiat di incremento della produzione in Italia “dovesse trovare impedimento per l’ostacolo dei sindacati”. Secondo alcune fonti, riportate da Automotive News, il piano B di Fiat prevedrebbe l’aumento della capacita’ produttiva annuale dell’impianto di Tychy, in Polonia, dalle 606.000 unita’ del 2009 fino a 780.000 unita’; il raddoppio della produzione annuale della sua joint venture in Serbia a 400.000 unita’; la produzione della prossima settimana Lancia/Chrysler e dell’Alfa Romeo Giulia negli impianti Chrysler negli Usa. Si tratta di una conferma indiretta – continua Tortorelli – alle interpretazioni che abbiamo dato a caldo alle parole di Marchionne, quando avvertiva che se non sara’ possibile ottenere condizioni di lavoro piu’ efficienti per gli stabilimenti italiani, prendera’ in considerazione altre ipotesi per la produzione. Ma di chi sono le responsabilità del calo di vendite? Non certo degli operai degli stabilimenti italiani nei quali da troppo tempo non si producono nuovi modelli alcuni dei quali sono annunciati per il prossimo anno. Insomma, se in tutta Europa si vendono sempre meno auto (nuove) e in Italia il mercato precipita, le auto Fiat sono sempre meno amate dagli italiani che chiedono nuovi modelli. E’ giunto il momento – conclude il segretario della Uilm – che l’a.d. Fiat dica con chiarezza dove investirà i 20 miliardi di euro del Progetto Fabbrica Italia, se e quando uscirà un nuovo modello di auto e quale futuro ha in mente per Melfi. E ci auguriamo che lo faccia già in occasione dell’incontro di domani con il Ministro per lo Sviluppo Economico Romani e successivamente nell’incontro in programma la prossima settimana con i sindacati”.

 

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