La persistente situazione di difficoltà economica in cui versa l’ACTA SPA è essenzialmente ascrivibile ad una atavico ritardo nell’affrontare le problematiche di natura gestionale di una struttura che presenta un assetto organizzativo inadeguato alla propria mission.
L’Azienda che gestisce e i servizi di raccolta e smaltimento rifiuti nella città di Potenza continua a mantenere un’assetto aziendale che, con la presenza di un Direttore Generale, un Consiglio di Amministrazione ed un Collegio Sindacale, appare palesemente squilibrato rispetto alle necessarie esigenze di razionalizzazione gestionale. La presenza di un apparato amministrativo elefantiaco rispetto ai servizi offerti, frutto di meri equilibrismi e posizionamenti politici, certo non va nella direzione di un contenimento dei costi che consenta di convogliare risorse a beneficio di un servizio efficiente.
Per questo come CGIL torniamo a sollecitare l’adozione di una modifica statutaria dell’assetto organizzativo dell’azienda che, attraverso l’introduzione della figura dell’Amministratore Unico in sostituzione del Consiglio d’Amministrazione, consenta l’eliminazione di quei costi aggiuntivi indiretti, che in quanto non legati allo svolgimento di quelle attività e servizi che ne costituiscono i compiti istituzionali, consentano una razionalizzazione funzionale della spesa.
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