Il sindacato trasporti della Cisl torna ad occuparsi della difficile situazione all’Acta di Potenza. Lunga e articolata la lista delle accuse mosse alla dirigenza dell’azienda dal leader regionale della Fit Cisl Carlo Costa. “Si va dalla delocalizzazione degli uffici amministrativi aziendali presso l’autoparco aziendale agli ordini di servizio al limite del favore personale; dagli affidamenti di mansioni a dirigenti comunali che duplicano responsabilità già esistenti in azienda alla gestione messa nelle mani di persone, certamente autorevoli, che però, non conoscendo il settore, stanno mettendo clamorosamente in dubbio quanto di buono è stato fatto sul fronte della contrattazione aziendale nel corso di questi ultimi anni”.

Una situazione che Costa non esista a definire “di totale degrado nel disinteresse delle forze politiche della città. Siamo arrivati al punto – prosegue il sindacalista – che vengono messi in dubbio importanti accordi di secondo livello sull’organizzazione del lavoro, al solo scopo di far prevalere una soluzione che offende e lede la dignità di tutti quei lavoratori che all’interno del quadro aziendale hanno raggiunto una certa posizione organizzativa. Attraverso irresponsabili colpi di scure all’organizzazione del lavoro, si sta determinando la comparsa di nuove figure professionali che costeranno vertenze legali e malcontento tra i lavoratori, tutto per privilegiarne qualcuno”.

Costa ricorda che la Fit Cisl “ha più volte denunciato la grave situazione in cui versa l’Acta, anche all’attuale maggioranza e alla stessa commissione consiliare competente, ma purtroppo siamo costretti a constatare che probabilmente la sorte dei 140 lavoratori Acta interessa a pochi. A nulla sono valse le assicurazioni del primo cittadino di Potenza circa la necessità di rivedere organicamente l’azienda per determinarne un cambio di rotta. Più che un cambio di rotta – conclude Costa – l’impressione è si stia facendo di tutto per affondare la nave. Noi, certo, non resteremo a guardare”.

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