“La direzione Fiat ha comunicato un ennesimo periodo di cigo nello stabilimento Sata a partire dal prossimo 17 ottobre fino al 6 novembre e per il giorno 9 novembre. Non rimane di attendere gli sviluppi sull’incontro tra Governo e Fiat di sabato prossimo a Palazzo Chigi

dove, l’UGL vuole sperare nel lingotto e che ravveda il futuro del sito di Melfi nell’auspicio che chiarisca, mediante un confronto, nel sapere se effettivamente si vuole ancora produrre auto in Basilicata, nel sud, in Italia, pur consapevoli di vivere una crisi indubbiamente catastrofica”.

E’ quanto dichiara il segretario regionale dell’UGL Basilicata metalmeccanici, Giuseppe Giordano per il quale, “speriamo che le sorti dell’industria automobilistica Lucana si risolvano, è momento storico in cui potrebbe essere messa in discussione e finire l’era dell’automobile nel nostro territorio. Certamente è un peccato – continua il segretario Uglm, Giordano -, i lavoratori metalmeccanici della SATA hanno sempre dimostrato la capacità di rimboccarsi le maniche con innumerevole voglia di sacrificarsi nei momenti più difficili. E’ pazzesco il tracollo del mercato auto – prosegue il sindacalista – se pur l’UGL da tempo manifestava tale preoccupazione: la gente non ha più soldi. Poi ci si è messa anche la crisi in generale, che ha reso l’automobile un oggetto costoso da mantenere, un impiccio economico che pesa sulle famiglie e di cui si cerca di fare a meno del tutto, altro che comprarla nuova. Per il ruolo di responsabilità al quale siamo tutti chiamati, nella consapevolezza di sforzarci a fare bene nell’interpretare questa crisi, và attuato un cambiamento, con un sussulto di responsabilità: ritornare all’italianità del prodotto. Comprare Fiat – conclude Giordano – deve ritornare ad essere comprare italiano, tornare indietro negli anni quando e dove pur con tutti i famosi difetti, era comprare tradizione, lavoro, industria italiana”.

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