Fiat, bene il modello Mirafiori. Per il segretario della Cisl Falotico la ripresa del dialogo tra azienda e sindacati è un fatto positivo. Pronti ad aprire un tavolo negoziale sul futuro di Melfi

“Il modello Mirafiori ci piace perché ristabilisce un positivo canale di comunicazione tra azienda e sindacati”. Lo sostiene il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, che auspica “l’apertura in tempi brevi di un tavolo di discussione anche sul futuro di Melfi”. Secondo Falotico “il riposizionamento dello stabilimento torinese verso le fasce alte del mercato apre nuove e interessanti prospettive anche per Melfi e, soprattutto, fuga le perplessità manifestate da una parte minoritaria del sindacato e della politica circa l’intenzione della Fiat di mantenere gli impegni sul nuovo piano industriale”.

“Se la situazione si è finalmente sbloccata – aggiunge Falotico – è anche merito di chi, come la Cisl, ha creduto fin da subito al progetto Fabbrica Italia e ha dato la propria disponibilità a mettere in campo tutta la flessibilità necessaria dentro la cornice del contratto nazionale per aumentare produttività ed efficienza degli impianti. Il mio auspicio è che il modello di relazioni industriali inaugurato a Mirafiori possa essere trasferito, con i dovuti aggiustamenti, anche a Melfi. Noi stiamo già lavorando e siamo pronti ad aprire una discussione a tutto campo sulla Sata e sul relativo indotto per aumentare produzione e occupazione”.

“Ci sono le condizioni in termini di capacità produttiva inutilizzata e di know-how per fare di Melfi lo stabilimento guida del segmento B, ma per realizzare questo obiettivo occorre andare oltre il mono-prodotto. Senza la destinazione di almeno un secondo modello – conclude Falotico – la Sata rischia di continuare a lavorare a singhiozzo e di non essere messa nelle condizioni di centrare l’obiettivo contenuto nel piano industriale di produrre oltre 400 mila vetture a regime. Noi gli obiettivi li vogliamo centrare, ma servono garanzie su investimenti e occupazione”.

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