I leader di Cgil, Cisl e Uil preoccupati per la sequela di infortuni nello stabilimento di Melfi. Serve collaborazione nell’accertamento della verità e una seria verifica dei rischi nella più grande fabbrica del Sud. Sindacati pronti a nuove iniziative

 

 "Gli incidenti sul lavoro alla Fiat di Melfi stanno diventando una tragica consuetudine". Lo sostengono i leader lucani di Cgil, Cisl e Uil, Pepe, Falotico e Delicio, a seguito della morte del lavoratore Domenico Monopoli. “Il normale accertamento giudiziario delle responsabilità che hanno portato al sacrificio di un’altra vita umana – proseguono – deve fare il suo regolare corso, senza reticenze da parte della Fiat, ma in uno spirito di reciproca collaborazione, perché la sicurezza è interesse di tutti".
Nell’esprimere la solidarietà di Cgil, Cisl e Uil alla famiglia del lavoratore morto, Pepe, Falotico e Delicio si dicono "preoccupati per la tempistica dei recenti incidenti alla Sata: ben tre, di qui due mortali, nel giro di pochi mesi. Una sequela di avvenimenti che è difficile addebitare alla mano invisibile del caso. Occorre verificare procedure e presidi di sicurezza – concludono i tre leader confederali – per capire cosa non sta funzionando nella più grande fabbrica del Mezzogiorno".
Cgil, Cisl e Uil, oltre a condividere e sostenere le iniziative messe in campo in queste ore dai sindacati metalmeccanici, stanno valutando la possibilità di adottare ulteriori iniziative di carattere confederale per sollecitare una maggiore attenzione al tema della sicurezza sui luoghi di lavoro.

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