La CGIL e la FIOM di Basilicata esprimono forte preoccupazione a fronte dell’indagine della Magistratura potentina in ordine ai presunti tentativi di infiltrazione di stampo eversivo presso lo Stabilimento FIAT SATA di Melfi.
Nel ribadire piena fiducia nell’operato della Magistratura auspicano la necessaria rapidità nella conclusione delle indagini che riguardano i lavoratori interessati. Tuttavia, anche alla luce di quanto riportato dagli organi di informazione, ritengono che non è possibile fare nessun accostamento tra questi fatti e la lotta dei 21 giorni,
durante i quali i lavoratori, nonostante la durezza, non hanno mai trasgredito le regole di democrazia e partecipazione al fine di conseguire importanti risultati per l’affermazione di diritti all’interno della fabbrica che attengono il miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita. La CGIL e la FIOM sono impegnate a vigilare costantemente affinché la legittimità dell’azione sindacale, la democrazia, la partecipazione dei lavoratori non venga ad essere strumentalizzata da episodi che nulla hanno a che fare con la storia del sindacato italiano. La CGIL e la FIOM, rivendicano pienamente la lotta dei 21 giorni che con i lavoratori di Melfi si realizzò nella primavera del 2004. Una lotta che sia allora che oggi non si può prestare a nessuna forma di strumentalizzazione perché le cause, alla base della lotta, sono riconducibili alla responsabilità aziendale e nell’utilizzo di metodi coercitivi per il controllo dei lavoratori impedendo la libera contrattazione. Si ricorda, inoltre, che le violenze furono subite dai lavoratori. La CGIL e la FIOM restano dalla parte della classe lavoratrice per costruire insieme pieno diritto di cittadinanza per tutti i lavoratori veri produttori di ricchezza, sul terreno della giustizia sociale e della solidarietà.
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