Il sei ottobre scorso, appare in bella evidenza, sulla Gazzetta del Mezzogiorno, un articolo, nel quale si enfatizza e forse a ragione, il fatto che l’azienda Ciccolella, da qualche anno presente anche in Basilicata, per la precisione nel Melfese, è diventata leader in Europa per la produzione e distribuzione di rose. L’articolo sottolinea il fatto, che Ciccolella continua a espandersi e che nei giorni scorsi, ha acquisito altre due società Olandesi di distribuzione, insomma: Ciccolella, dice l’articolo, “RE” dei fiori, che con l’acquisizione delle due aziende Olandesi, è diventato numero uno, nel settore, in Europa. Fin qui tutto bene, se non fosse che chi lavora in quell’ Azienda contribuisce in prima persona all’espansione di Ciccolella, e non certo prestando solo il proprio lavoro. Dopo i contributi che anche la nostra Regione ha giustamente elargito a Ciccolella, ora ci sono quelli che, giornalmente elargiscono i lavoratori. In questa Azienda ci sono solo assunzioni a tempo determinato, si pratica regolarmente il sottosalario, non esistono diritti Sindacali, si tenga inoltre presente, che alle piante che li coltivano, vengono fatti continui trattamenti chimici e non solo non si indennizza adeguatamente chi svolge questa delicata e pericolosa operazione, ma non si osservano correttamente neanche le più elementari norme di sicurezza. Più volte di questa vicenda sono stati investiti gli organi competenti, ma non è mai successo niente, sono diecine le vertenze di lavoratori, che stremati, rinunciano definitivamente al posto di lavoro precario e alle vessazioni a cui sono sottoposti e cercano tramite la vertenza di recuperare i propri diritti negati durante il periodo di lavoro, che in molti casi e completamente in nero. Il lavoro a termine, il bisogno e le minacce, hanno fatto si che fino ad oggi il sindacato non mettesse piede in questa Azienda. Noi sdegnati e preoccupati per le sorti dei lavoratori, pensavamo a torto che questo avvenisse solo in Basilicata, invece ci siamo dovuti ricredere ed infatti abbiamo appreso, che la stessa situazione e gli stessi comportamenti dell’Azienda Ciccolella, sono denunciati anche dai nostri colleghi della Puglia, dove l’Azienda Ciccolella è nata e dove tuttora ha la proprie sede sociale. La FLAI della Puglia ed in particolare la FLAI di Foggia hanno segnalato a mezzo stampa, in diverse occasioni lo stesso comportamento della azienda Ciccolella nella loro realtà, infatti, la stessa è stata denunziata per comportamento antisindacale, ed è stato chiesto inoltre alla Regione Puglia di bloccare eventuali finanziamenti pubblici ancora da erogare, ed è stata sollecitata anche la CONSOB, alla quale si chiede una vigilanza particolare. Detto questo ci auguriamo che anche la nostra Regione si attivi per evitare che in quella Azienda si continui ad operare in questo modo, passando sui diritti e sulla dignità dei lavoratori, noi faremo tutto quello che è possibile, a partire dal denunciare pubblicamente la situazione, per evitare che nella nostra regione ci si venga solo ad arricchire. Melfi 16/10/07 Per la Cgil Vulture Melfese Vincenzo Lorusso
Scrivi un commento
Devi accedere, per commentare.