Si è tenuta presso la sale del Consiglio Comunale di Melfi, a partire dalle ore 10,00, l’Assemblea Generale organizzata dalla CGIL Basilicata e dalla CGIL di Potenza su “Automotive e Mezzogiorno.

Le proposte della CGIL per tutelare l’occupazione”. Un appuntamento, aperto dai saluti del sindaco di Melfi Livio Valvano e presieduto da Giuseppe Cillis dell’Osservatorio industria della CGIL Basilicata,  che ha portato sulla scena politica e sindacale nazionale le proposte della CGIL Basilicata e delle sue categorie per tutelare non solo l’occupazione degli oltre 9 mila addetti lucani, ma – questo l’obiettivo – l’occupazione degli oltre 40 mila addetti meridionali nel settore.“Ci siamo confrontati, con il prezioso contribuito dei Segretari Generali di CGIL Abruzzo, Campania e Lazio, Gianni Di Cesare, Franco Tavella, Claudio Di Berardino, dell’Assessore alle attività produttive Marcello Pittella, dei responsabili nazionali Economia e Lavoro, Stefano Fassina del Partico Democratico, Maurizio Zipponi dell’Italia dei Valori e Massimiliano Smeriglio di Sinistra, ecologia, libertà, del Presidente di Rete Automotive Italia, Paolo Patrone, dei responsabili locali di Fiom, Filcams, Filt e Filctem, Emanuele De Nicola, Vincenzo Lo Russo, Bruno Bevilacqua, Fernando Mega, oltre al Segretario nazionale della Fiom Michele De Palma – dichiarano Alessandro Genovesi, Segretario CGIL Basilicata e Angelo Summa, Segretario CGIL Potenza – partendo dalle proposte che abbiamo costruito in un lungo percorso di confronto con i compagni della Fiom e delle altre categorie per giungere ad una possibile Piattaforma delle CGIL meridionali e della CGIL Nazionale per tutelare l’occupazione nel settore dell’automotive articolata nei seguenti punti: una sede unica di coordinamento ed iniziativa dei vari enti territoriali, partendo dalla messa in comune di esperienze (negative e positive), coordinando anche specifici interventi volti a ridurre dispersione di risorse ed energie, per l’integrazione verticale di poli presenti su più regioni (da Melfi a Bari e Foggia, dall’Abruzzo alla Campania fino a Termoli in Molise) e la valorizzazione nei sistemi locali orizzontali di possibili vocazioni a servizio dell’intera “filiera” o “meta distretto” che dir si voglia (propulsione, design, apporto micro elettronico nei sistemi di avviamento, nuovi materiali, nuove tecniche di stampaggio, efficienza energetica, tanto per le auto vetture che per i veicoli commerciali e, speriamo, dei bus);la riapertura (o dovremmo dire l’attivazione) del tavolo dedicato alla componentistica presso il Mise, magari inserendo l’automotive nei possibili nuovi Contratti di Sviluppo di ambito nazionale (con tutte le diramazioni tipiche di un nuovo Accordo Quadro di Programma, in alternativa, dalla ricerca alle infrastrutture necessarie, all’animazione territoriale), stornando a favore di esso le risorse disponibili dei Piani Operativi e della nuova programmazione 2013-2017 sia a livello nazionale che regionale (oltre che mettendo a sistema quanto già previsto dal CIPE). Proposta da avanzare all’attuale ma anche al futuro Governo nazionale, con compartecipazione pro-quota di risorse pubbliche locali e secondo alcune specifiche direzioni: a) verso i nuovi materiali (scocche, interni, componenti metalliche), le nuove propulsioni (partendo alla tripla e quadrupla alimentazione, GPL/CNG ma non solo) ed i dispositivi di efficienza energetica per quanto riguarda i prodotti (e quindi gli interventi in ricerca e sviluppo connessi; auto a basso impatto ambientale, rilancio produzione autobus ecologici, city car intelligenti); b) verso la crescita dimensionale e l’internazionalizzazione delle imprese meridionali dell’indotto (per quanto riguarda gli incentivi economici e la strumentazione di processo) in particolare le PMI;una serie di interventi a breve termine, a sostegno dell’occupazione delle imprese dell’indotto, attraverso ammortizzatori sociali che mantengano in produzione il più possibile (contratti di solidarietà) anche i dipendenti delle PMI con un piano formativo straordinario rivolto in particolare alle aziende a minori dimensioni inserite anche nei servizi di prossimità (servizi e logistica).Con l’attenzione rivolta, quindi, contemporaneamente a sostenere:da un lato la tenuta e il rilancio di Fiat e dei suoi stabilimenti nazionali attraverso una politica industriale volta a intervenire su nuovi prodotti e tecnologie, soprattutto in termini di ricerca e sviluppo, favorendo le convenienze industriali in Italia della casa torinese;dall’altro un processo di sempre maggiore indipendenza delle imprese dell’indotto (soprattutto meridionali) dalla casa torinese. Processo che potrà avvenire solo o se un nuovo produttore di primaria importanza dovesse essere “incentivato” a portare in Italia la propria produzione (guardando non solo al mercato europeo, ma anche a quello mediterraneo) o se le imprese aumentassero la propria capacità di competere su mercati stranieri, in primis in quelli a maggior tasso di crescita”.

Fiat: 29 ottobre a Melfi Assemblea Generale con i Segretari CGIL Abruzzo, Campania, Lazio e con Fassina (PD), Zipponi (IDV), Smeriglio (SEL), Lattuada (Segr. Naz. CGIL).

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