Si attivino con urgenza azioni di prevenzione e si adotti lo smart working
È allarmante la situazione che si è creata al Palazzo di Giustizia di Lagonegro dove, la scorsa settimana, si è venuti a conoscenza di un caso di contagio COVID 2019. Il lavoratore, non lucano e non residente in Basilicata ma in servizio presso la Procura, a fine febbraio aveva partecipato a un ritiro spirituale nel Vallo di Diano, ad Atena Lucana, con altri catecumeni, uno dei quali deceduto a Bellizzi. Successivamente si è venuti a conoscenza di un ulteriore contagio di una collega della Procura, sempre non lucano e non residente in Basilicata.
I locali del Tribunale e della Procura di Lagonegro sono attigui, hanno molti spazi in comune, condividono ascensori e vani scale, nonché il rilevatore delle presenze. Ciò ha determinato uno stato di allarme tra i lavoratori che mercoledì, salvo disposizioni diverse, dovranno rientrare in servizio dopo la sanificazione degli ambienti.
È il caso di ricordare che presso il Tribunale di Lagonegro operano i lavoratori provenienti dal soppresso Tribunale di Sala Consilina, frutto del decreto legislativo n.155/2012 che ha ridisegnato la geografia giudiziaria al di là dei confini regionali. Con l’ordinanza emessa ieri dal governatore della Campania che ha letteralmente chiuso i confini dei residenti nei comuni di Sala Consilina, Atena Lucana, Polla e Caggiano, molti lavoratori non potranno garantire la presenza in servizio. Tra le note carenze di organico, i lavoratori sottoposti alla quarantena e quelli che non possono lasciare la residenza, la funzionalità degli uffici giudiziari di Lagonegro sarà fortemente minata.
CGIL, CISL e UIL esprimono vicinanza a tutti i lavoratori del Palazzo di Giustizia e ai cittadini fortemente preoccupati per il rischio di contagio e sollecitano le autorità competenti affinché siano espletate tutte le attività di prevenzione previste dal protocollo COVID 19 al fine di evitare che la catena dei contagi, non adeguatamente monitorata, possa aggravare la situazione. I sindacati chiedono al Procuratore e al presidente del Tribunale di attenersi a quanto disposto dalla direttiva del Ministero della funzione Pubblica n.2/2020 che ribadisce che deve essere limitata la presenza fisica negli uffici garantendo solo “un contingente minimo di personale da porre a presidio” e di autorizzare i lavoratori ad operare, ove possibile, in smart working che rappresenta oggi la modalità ordinaria della prestazione lavorativa.
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