Riunione tesa ieri pomeriggio in Regione sul futuro delle Officine Grandi Riparazioni di Melfi. Il vertice, chiesto dai sindacati di categoria Fit Cisl, Filt Cgil e Uil Trasporti, è stato convocato dal neo assessore alle Infrastrutture, Rosa Gentile, per fare chiarezza sulle notizie circa la chiusura dello stabilimento lucano dal prossimo 31 dicembre trapelate dopo la riunione tenutasi lo scorso 11 maggio tra Ferrovie dello Stato e sindacati nazionali di categoria.Nel corso del vertice in Regione i dirigenti di Trenitalia, Donato Laguzzi e Giancarlo Carillo, rispettivamente della direzione tecnica acquisti industriali e della divisione passeggeri regionale, hanno confermato la volontà delle Fs di chiudere le Officine Grandi Riparazioni di Melfi. Il motivo, riferiscono i sindacalisti presenti alla riunione, Carlo Costa (Fit Cisl), Bruno Bevilacqua (Filt Cgil) e Michele Carone (Uil Trasporti), sarebbe “il mancato raggiungimento degli obiettivi produttivi”.
Motivazione che ha incassato le vibranti contestazioni dei sindacati e della Rsu, mentre lo stesso assessore Gentile, sempre secondo quanto riferiscono i tre dirigenti sindacali, ha condiviso le preoccupazioni esternate dai sindacati sul futuro dello stabilimento lucano. Costa, Bevilacqua e Carone hanno contestato in particolare “la strumentalità dei dati produttivi presentati dai dirigenti di Trenitalia”, sottolineando che “il mancato raggiungimento dei livelli produttivi standard dello stabilimento di Melfi non può essere addossato ai lavoratori, che sono il terminale di un’organizzazione del lavoro che spetta ai dirigenti dell’impianto e alla direzione tecnica”.
I sindacati parlano di “teorema infondato” e di “vera e propria avversione nei confronti dei lavoratori di Melfi”, una sensazione che troverebbe riscontro in “alcune scelte messe in atto dal management contro lo stabilimento motori di Melfi, che hanno di fatto determinato il mancato raggiungimento degli standard produttivi, come il mancato invio dei materiali necessari per le riparazioni dei motori e la mancanza delle condizioni ambientali per effettuare le lavorazioni”. Per Costa, Bevilacqua e Carone “i lavoratori hanno invece dimostrato sul campo affidabilità e professionalità, come dimostra il fatto che alcune lavorazioni, prima esternalizzate, sono state riportate nello stabilimento lucano”.
Fit Cisl, Filt Cgil e Uil Trasporti hanno quindi chiesto ai dirigenti delle Fs di rivedere la decisione di chiudere le Officine Grandi Riparazioni di Melfi “essendo del tutto infondato il teorema della scarsa produttività”.
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