Si e’ tenuto oggi, presso il Castello Aragonese di Bella, il convegno “Basilicata, terra di solidarieta’ ed accoglienza” inserito nel programma nazionale di manifestazioni della CGIL “Valore sindacato”, per diffondere i valori del lavoro e dell’azione sindacale.  I lavori sono stati aperti dalla relazione del segretario generale della CGIL Basilicata Alessandro Genovesi ………………….

che ha puntato l’attenzione sulla necessita’ di condividere un’idea di societa’ pluriculturale ed accogliente come risorsa democratica. E’ chiaro a tutti, ormai, ha continuato Genovesi, che l’integrazione ed il rilancio delle aree interne, in un luogo che tende ad impoverirsi di forze giovani e’ uno degli assi portanti sui quali costruire il futuro.La Cgil e tutte le organizzazioni democratiche hanno un’idea di solidarieta’ alternativa alla criminalizzazione del diverso, che ancora ci fa assistere a decisioni come quella di riaprire i CIE di Palazzo o di Santa Maria Capua Vetere. L’Europa e il Bacino del Mediterraneo possono e devono diventare luogo di speranze non di repressione.La Cgil, ha sottolineato Genovesi, si schiera in maniera decisa contro i Cie che sono e rimangono una vergogna perche’ e’ una vergogna pensare che chi scappa per cercare una vita migliore possa essere trattato alla stregua di un delinquente.La Basilicata, ormai, non e’ più terra di transito con 16000 immigrati ed immigrate che qui risiedono. Questo dato ci deve far riflettere, portandoci a garantire un impegno sempre più strutturato per far fronte al bisogno democratico e di solidarieta’ di queste persone.E Genovesi ha affrontato anche l’attualissimo tema della riforma del mercato del lavoro, affermando chela riforma Fornero non e’ avulsa dal nostro discorso sui diritti che devono essere il filo rosso che lega l’iscrizione ad un sindacato libera e volontaria, la lotta per la solidarieta’, la grande mobilitazione che stiamo preparando per combattere e cambiare un impianto normativo che svuota di significato la parola diritti e sindacato, offrendo lo scalpo della più grande organizzazione sindacale europea a banche e partiti politici reazionari.Non siamo tutti dalla stessa parte della barricata e noi siamo sempre stati pronti a sacrifici. Riconoscere diritti significa riconoscere le differenze e non si puo’ concepire nessun passo in avanti a discapito dei diritti e del lavoro.Oggi abbiamo la necessita’, nella nostra attivita’, di svelare la grande bugia della riforma che dichiara universalita’ degli ammortizzatori sociali ma mente perche’ non c’e’ l’estensione alle piccole imprese;che dice di cercare di far ripartire il sud, che invece perde 30 mesi di indennita’ di mobilita’;che dice di combattere la precarieta’, ma la trasferisce semplicemente dal mercato del lavoro al rapporto individuale con l’azienda.Persino sull’art.18 la Cgil ha tentato una mediazione che non poteva più essere tenuta in piedi, nel momento in cui la reintegra viene meno e quindi si vuole lavorare solo alla spaccatura sociale con il più grande sindacato del Paese.Ebbene la giornata di oggi, ha concluso Genovesi, in cui parliamo di diritti ha un legame profondo con quello che sta accadendo oggi in italia.Per questo abbiamo bisogno di tutte le energie e le forze democratiche, a partire dalla politica e dalle istituzioni, per mettere in campo un’azione forte, congiunta, in sede parlamentare, che sappia modificare e migliorare il disegno di legge sulla riforma del mercato del lavoro.Noi non siamo il sindacato del no, siamo quelli che hanno liberato le fabbriche dai fascisti nel ’43, siamo quelli che hanno accompagnato il Paese nella ricostruzione, siamo quelli che hanno valuto una riforma sanitaria equa, siamo quelli che si sono battuti contro il terrorismo, siamo quelli che hanno accompagnato il Governo Prodi nelle liberalizzazioni.Gli estremisti, quindi, non siamo noi ma chi pensa di pagare 700 euro al mese un ingegnere, il caporale che sfrutta gli extracomunitari nelle campagne, chi guadagna 500.000 euro all’anno e chiede sacrifici ai pensionati.Noi siamo semplicemente dei moderati che amano la democrazia, i diritti, il lavoro, l’equita’.I lavori del convegno sono stati chiusi da Vera Lamonica, segretario nazionale con delega al Mezzogiorno, che ha parlato dell’importanza di avere un sindacato libero ed autonomo, che sappia interpretare i bisogni dei lavoratori e decodificare i messaggi e le tensioni politiche e dei mercati. Solo riconoscendo il valore del sindacato e dell’importanza di intrattenere relazioni equilibrate tra le parti socialin permettera’ al nostro paese di non uscire malconcio da questa epocale crisi economica e di valori, che non potra’ e dovra’ essere scaricata sui più deboli, barattando diritti per lavoro.

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