La finanziaria 2007 ha stabilito il trasferimento delle società regionali alle rispettive Regioni pena la liquidazione. In Basilicata sono a rischio una trentina di posti di lavoro. La Cisl torna a sollecitare un incontro con la giunta regionale per affrontare in tempi brevi la questione Il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, torna a sollecitare un incontro con il governo regionale per affrontare la spinosa questione della regionalizzazione di Sviluppo Italia Basilicata. In attuazione di quanto previsto dalla legge finanziaria 2007, infatti, le società regionali facenti capo alla nuova agenzia nazionale per l'attrazione di investimenti e lo sviluppo d'impresa (ex Sviluppo Italia) dovranno essere cedute, anche a titolo gratuito, alle rispettive Regioni, oppure saranno messe in liquidazione. Stando alle recenti dichiarazioni alla stampa dell'amministratore delegato e del presidente di Sviluppo Italia, Domenico Arcuri e Niccolò Piazza, le cessioni dovranno avvenire entro l'autunno in virtù di risposte chiare da parte delle amministrazioni regionali interessate e in caso contrario si vedranno costretti ad attuare rapidamente quanto previsto dal legislatore. Nella nostra regione è presente Sviluppo Italia Basilicata, società partecipata da Sviluppo Italia Spa (89%), Regione Basilicata (5%), e con quote minoritarie Banca Popolare del Materano, Banca Intesa, Proser Srl e Camera di Commercio di Matera, con un capitale sociale di quasi 3 milioni di euro. La società opera sul territorio dal 2000 con diversi strumenti di incentivazione alle imprese e allo sviluppo locale. L'azienda ha propri uffici sia a Potenza che a Matera e impiega 23 dipendenti a tempo indeterminato. A questi si affiancano altri 10 lavoratori a tempo determinato con contratto scaduto nel giugno scorso la cui riconferma è avvenuta solo per la metà. "Già a maggio le organizzazioni sindacali avevano chiesto al presidente della giunta regionale De Filippo la convocazione di un incontro per confrontarsi sulle sorti di Sviluppo Italia Basilicata e dei suoi lavoratori, sollecitando al contempo la proroga di tutti i contratti in scadenza", dice Falotico, che lamenta la mancata risposta della Regione. "Il silenzio non può protrarsi oltre visti i tempi estremamente ristretti", avverte Falotico, secondo cui "è necessario che il governo regionale si confronti con il sindacato sulle iniziative che intende intraprendere per la tutela del patrimonio professionale rappresentato dai lavoratori dell'azienda, tenuto conto che in molteplici documenti programmatici regionali si fa riferimento ad attività e conseguenti voci di bilancio che possono essere attestate a Sviluppo Italia Basilicata, consentendole in tal modo di svolgere la funzione strategica di agenzia per lo sviluppo regionale". Il sindacato, intanto, si mobilita e annuncia già nei prossimi giorni l'attivazione di tutte le iniziative possibili per individuare un percorso risolutivo della vicenda, con la conseguente predisposizione di un piano di rilancio dell'azienda che salvaguardi le attività e le professionalità maturate in questi anni.
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