Prosegue lo svolgimento delle assemblee dei pensionati indette dalle Segreterie Regionali unitarie SPI CGIL, FNP CISL, UILP UIL nel rispetto assoluto del calendario da esse definito.
Il giorno 11 scorso si sono riuniti a Potenza i pensionati del potentino presso la Sala Inguscio, resa disponibile dalla Regione Basilicata.

Il tema in discussione la piattaforma nazionale titolata “Per valorizzare il lavoro e far crescere il Paese”, che “volge lo sguardo e l’interesse come ha premesso Domenico Santarsiero, segretario regionale di SPI CGIL, alle linee di riforma della struttura della contrattazione, impiantate essenzialmente sulla strategia del confronto sull’aumento del reddito, che significa difesa del potere d’acquisto con l’adozione di una più equa politica fiscale, tariffaria, dei prezzi”.
Santarsiero ha affermato ancora che “occorre nella situazione di grande difficoltà del momento un solidissimo e convinto spirito unitario sia all’interno che tra le Confederazioni soffocando le allettanti ed insidiose sirene della divisione e della conflittualità, un coro in cui si distingue la voce solista del ministro Sacconi, che, dietro i suoi moniti e raccomandazioni paternalistiche, si augura nella sostanza rottura ed isolamento della CGIL. “La reazione non può essere che quella, ha proseguito il segretario Santarsiero – mantenere e consolidare la linea unitaria, che ha consentito l’accordo sulla piattaforma contrattuale, mitigando estremismi, irrigidimenti ed orgoglio di parte e, respingendo decisamente ogni tentazione suggestiva di ricoprire ruoli privilegiati”.
Il dovere dei sindacati è oggi più che mai per Santarsiero conseguire il miglioramento del reddito, attraverso l’individuazione e l’attuazione di criteri certi e credibili, ai quali agganciare il sostegno al salario da considerarsi non sciolto da qualsiasi legame con l’andamento dei prezzi.
Anzi vanno adottati più affidabili ed adeguati misuratori degli indici inflattivi per non vanificare o ridurre gli eventuali risultati positivi.
Analizzando i punti più significativi della contrattazione di secondo livello, Santarsiero ha indicato quale obiettivo principale l’aumento del salario rispetto ai parametri produttività, qualità, redditività, efficienza ed efficacia.
Un punto, non più rinviabile, data la tragica persistenza di eventi luttuosi sui luoghi di lavoro, è quello sulla salute e la sicurezza del lavoro.
Il Segretario Santarsiero ha concluso il suo intervento introduttivo con ampi riferimenti agli strumenti ed interventi da operare in favore dei pensionati.
Il Segretario Generale regionale della CISL Nino Falotico, intervenendo nel dibattito, ha evidenziato il grande impegno unitario delle Federazioni dei pensionati, che, integrato da quello delle tre confederazioni, consentì di raggiungere qualche buon risultato durante il governo Prodi, soprattutto con l’approvazione da parte del governo centrale e dei sindacati del protocollo d’intesa del 23 luglio 2007, che, pur nei limiti sempre esplicitati si è occupato seriamente dei problemi dei giovani, dei pensionati, dei non autosufficienti.
La interruzione anticipata della legislatura ha affermato Falotico , ha spezzato anche il dialogo proficuo che si era instaurato e reso più difficile il prosieguo del cammino.
Il segretario della CISL ha precisato che, bisogna comunque “prendere atto della nuova realtà” e profondere il massimo impegno soprattutto verso quelle espressioni sociali e politiche, che cercano di rendere difficile la vita dei sindacati.
La politica dei redditi, quella fissata nell’accordo del 1993 ha avuto molte traversie ha sostenuto ancora Falotico. Va considerato che i redditi netti dei lavoratori italiani sono i più bassi rispetto, ad esempio a quelli percepiti in Germania, in Francia e Gran Bretagna, mentre sono più alti i redditi lordi, vale a dire che è il risultato di una fiscalità ingiusta ed esosa da modificare profondamente.
Va conseguito il risultato – sempre a parere di Falotico- di rendere l’inflazione reale corrispondente alla inflazione legale per non vanificare ogni sforzo in direzione dell’aumento del potere d’acquisto.
In conclusione Falotico ha indicato alcuni dei problemi da risolvere a livello regionale quelli relativi alla legge regionale quelli relativi alla legge sulla cittadinanza attiva in via di scadenza, alla non autosufficienza che deve conoscere la fase attuativa.
Nel suo intervento conclusivo Agostino Siciliano, segretario nazionale UILP, ha evidenziato la difficile condizione dei giovani alle prese con seri problemi occupazionali con contratti di lavoro molte volte precario, se non in nero, anche di rapporti non agevoli con genitori ed adulti in generale.
Non si può stabilire – secondo Siciliano-, se essi avranno le nostre stesse opportunità e capiranno ciò che hanno realizzato le fasce generazionali precedenti.
Per avere successo inoltre, l’iniziativa sindacale deve spogliarsi del dualismo lavoratori attivi e pensionati, ed avviare azioni unitarie condivise per rendere più vicino il conseguimento degli obiettivi posti nei loro programmi, dei risultati in tal senso sono ormai assegnati alla realtà dei fatti.
Il problema da risolvere a parere del Segretario Nazionale UILP sta nel recupero del potere d’acquisto,specialmente dei pensionati, largamente compromesso negli anni scorsi.
Il dirigente Siciliano ha indicato come obiettivo apprezzabile conseguito il protocollo d’intesa del 23 luglio 2007, nonostante l’avversità di gruppi politici e sindacali, gli stessi che osteggiavano l’accordo del 1993 e che ora sono in attività per respingere le linee di riforma della contrattazione all’esame dei lavoratori e dei pensionati.
Cita il documento approvato nell’assise di Milano, in cui fu posta esplicitamente l’esigenza del recupero del potere d’acquisto non solo a favore dei lavoratori attivi, ma anche per le pensioni.
Il reddito dei pensionati ha aggiunto non si regge diminuendo soltanto le aliquote fiscali, ma agendo sulle tariffe, sui prezzi, sugli affitti delle case..
La battaglia sulla contrattazione a livello europeo non solo in difesa dei salari, ma anche delle pensioni è stata sostenuta con esiti positivi dai sindacati dei pensionati italiani.
L’aumento delle pensioni deve coprire, oltre a quelle minime, l’intero arco, con gradualità, altrimenti con l’aumento del costo della vita tutte rischiano di essere progressivamente erose.
 

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