Il segretario generale della Fai Cisl Basilicata, Antonio Lapadula, interviene sul grave infortunio mortale accaduto a Pisticci, esprimendo il rimpianto per la perdita di una giovane vita e la disapprovazione per il continuo ripetersi di incidenti dalla dinamica pressoché uguale.

 “Il settore agricolo detiene, insieme alle costruzioni, il non invidiabile primato delle morti bianche e degli infortuni sul lavoro – dice Lapadula – A parlare in modo inequivocabile sono i numeri: nel 2008 i morti in agricoltura sono già quattro e la dinamica degli incidenti vede quasi sempre coinvolti mezzi meccanici. Occorre prendere coscienza del problema e agire di conseguenza, intensificando gli sforzi sia sul piano della prevenzione che sul piano della repressione, ma partendo dalla consapevolezza che il settore agricolo presenta una gamma di rischi diversa dalle fabbriche o dai cantieri edili. Se c’è una specificità del rischio – è la considerazione di Lapadula – deve esserci anche una specificità nelle azioni di contrasto al rischio. C’è poi un aspetto che non può essere sottovalutato, né sottaciuto: a morire questa volta è stato un minore di appena sedici anni, per di più straniero. Il nostro paese, in quando importatore di manodopera straniera, non è del tutto esente dalla recrudescenza di fenomeni che pensavamo debellati per sempre grazie alle progressive conquiste dei lavoratori. Il lavoro minorile non può essere certo considerato una piaga diffusa, né un’emergenza nazionale, ciò non esclude che occorre monitorare con attenzione quello che succede nelle comunità straniere, la cui condizione di isolamento e marginalità, unità alla precarietà della condizione economica, può contribuire ad abbassare gli standard salariali e di sicurezza”.

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