sata-operaiE’ sicuramente un grande fatto di democrazia sostanziale la decisione assunta dai direttivi unitari nazionali CGIL CISL UIL sul protocollo firmato con il Governo, per l’avvio della consultazione dei lavoratori, pensionati, giovani precari, cassintegrati, lavoratori in mobilità che si svolgerà dal 17 settembre al 6 ottobre attraverso le assemblee nei luoghi di lavoro e nei territori e con il voto segreto (8-9-10 ottobre). I contenuti dell’accordo devono diventare patrimonio di conoscenza di tutti i lavoratori, a partire dalle prime risposte positive che si danno a milioni di pensionati, al superamento dello scalone della legge Maroni con gli scalini proposti dal Ministro Damiano, alla nuova disciplina e ampliamento dei lavori usuranti, all’ampliamento degli ammortizzatori sociali e aumento dell’indennità di disoccupazione con il pieno riconoscimento della contribuzione figurativa, la totalizzazione dei contributi per i lavoratori discontinui e il riscatto della laurea per i giovani. Insomma possiamo affermare che, nonostante il clima piuttosto ostile al Sindacato Confederale da parte di una politica debole e dei cosiddetti poteri forti, si è prodotto complessivamente un buon accordo che deve essere considerato un primo e importante passo avanti proprio nella direzione da noi tutti auspicata. Deve essere altrettanto chiaro che sui temi del mercato del lavoro quello che si è prodotto non è soddisfacente proprio per affrontare in maniera più organica le questioni legate alla precarietà dei giovani e che l’impegno del sindacato deve continuare con più determinazione. E’ del tutto evidente che le diverse posizioni assunte in CGIL sono legittime ma non può sfuggire a nessuno che una strumentalizzazione di tali posizioni in ordine ad una informazione distorta sul merito dell’accordo, che nulla ha a che vedere con la consultazione determinano conseguenze pesanti per il Sindacato ed i lavoratori. Cavalcare il disagio diffuso che è presente a causa di una condizione sociale sofferta che vivono i più deboli non appartiene alla storia del sindacato confederale del nostro Paese. Proprio per queste ragioni il Protocollo va condiviso e sostenuto in modo da rendere ancora più forte l’azione del sindacato. In questo momento così delicato vi è bisogno di esercitare, da parte di tutti, con grande responsabilità le funzioni proprie di un sindacato generale pur all’interno di una dialettica forte nell’interesse dei tanti lavoratori e lavoratrici, pensionati e giovani che guardano ancora con fiducia a chi ogni giorno ambisce a rappresentarli.  Antonio Pepe

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