Non mancano i segnali positivi, ma l’occupazione è ancora lontana dai livelli del 2006. Per il segretario della Filca Cisl La Torre servono misure per consolidare la ripresa
Il segretario generale della Filca Cisl Basilicata, Michele La Torre, esprime forte preoccupazione per i dati che emergono dal rapporto sugli ammortizzatori della Cisl e invita a leggere con cautela i dati Istat sull’andamento dell’occupazione nel settore delle costruzioni. “Il rallentamento degli investimenti in edilizia privata, complice la recessione internazionale, unito alle persistenti difficoltà nel rimettere in moto i cantieri delle opere pubbliche”, spiega La Torre, “hanno prodotto contraccolpi negativi sulla tenuta dei livelli occupazionali, che restano ben al di sotto del potenziale se pensiamo che nel 2006 gli addetti complessivi del settore erano stati 25 mila, mentre oggi il totale degli occupati non va oltre quota 21 mila”.
“Se analizziamo i dati Inps sugli ammortizzatori sociali nel settore edile – osserva il segretario del sindacato edili della Cisl – emerge che le ore autorizzate di cassa integrazione ordinaria sono raddoppiate rispetto ai valori medi registrati negli ultimi tre anni, segnale inequivocabile che lo sciame innescato dal ciclo economico negativo non ha ancora esaurito i suoi effetti sul comparto, come conferma il permanere del segno meno nei fatturati delle aziende”. Così, per La Torre, “i mille occupati in più censiti dall’Istat nel secondo trimestre 2009 in edilizia, pur segnalando un’incoraggiante inversione di tendenza, almeno sul fronte occupazionale, non sono al momento sufficienti a compensare i 4 mila posti di lavoro persi dalla fine del 2006 ad oggi”.
Secondo La Torre “per consolidare i primi parziali segnali di ripresa del settore è necessario agire in almeno tre direzioni, ovvero incoraggiare gli investimenti privati, sbloccare le opere pubbliche, tagliare i tempi di attesa nei pagamenti della pubblica amministrazione. Il piano casa è una condizione necessaria ma non sufficiente – conclude il segretario della Filca – in quanto solo il decollo delle opere pubbliche già finanziate consentirebbe di mobilitare le risorse necessarie alla ripresa, risorse che il settore privato al momento, nonostante il piano casa, non è in grado di immettere nel mercato”
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