Equitalia torna a condannare la violenza rivolta verso i propri dipendenti e in particolare l’ennesima aggressione subita oggi nel vicentino da un dipendente della società, “colpevole” di voler notificare per conto dell’Agea una cartella di pagamento per un debito di oltre 500mila euro.
Il dipendente è stato sequestrato per cinque ore e liberato solo dopo che i responsabili di Equitalia Nomos hanno chiarito al contribuente per l’ennesima volta di non poter in alcun modo sospendere il debito in quanto competenza esclusiva dell’Agea.
Questa è l’ulteriore dimostrazione di come strumentalizzazioni ed esasperazione dei toni possano scatenare azioni assurde, fuori controllo e soprattutto indirizzate nei confronti di soggetti assolutamente estranei al merito della pretesa che viene contestata. Condannando l’accaduto, Equitalia ribadisce con forza che le responsabilità relative a multe, tributi e contributi sono da ricercare altrove e non possono ricadere sugli agenti della riscossione e sui loro dipendenti, che ogni giorno portano a compimento il proprio lavoro con onestà, dedizione e professionalità.
Equitalia non può che sottolineare la propria preoccupazione per l’escalation di questi episodi che mettono a repentaglio la sicurezza del proprio personale, cui va la massima solidarietà e l’assicurazione che l’azienda sarà a esso sempre vicina anche in termini materiali.
Equitalia, infine, ha dato disposizione ai propri legali per valutare le opportune azioni da intraprendere.
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