La Squadra Mobile ha proceduto all’arresto di Sciarra Antonio, di anni 71, di Palazzo San Gervasio, colpito da provvedimento di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Potenza (PG dr. M. Roca), sulla base della condanna ad 7 anni e mesi uno di reclusione emessa dalla Corte di Appello di Potenza, divenuta definitiva con la recente pronuncia della Corte di Cassazione che nei giorni scorsi ha rigettato l’appello proposto dal difensore.
All’esito di una rapida attività info-investigativa condotta nella zona sub-provinciale dell’”Alto Bradano”, Sciarra Antonio è stato individuato in agro del comune di Venosa, dove lo stesso è stato localizzato e bloccato a bordo di un’automobile dagli agenti di Polizia che lo associavano presso il carcere di Melfi. L’operazione di cattura dello Sciarra, rappresenta l’epilogo dell’attività di indagine condotta nei riguardi dello stesso, a partire dalla fine degli anni ’90, sulla scorta delle denunce sporte da alcuni soggetti di Palazzo San Gervasio, tra i quali un gestore di un impianto di erogazione dei carburanti e di lavaggio auto. Sciarra Antonio risulta tuttora indagato per i delitti di usura dalla Procura della Repubblica di Potenza (PM Dr. F. Basentini), nell’ambito del procedimento penale denominato “Beautyfull”, nonché per trasferimento fraudolento di valori, dalla Procura della Repubblica di Melfi (PM dr. D. De Facendis), nell’ambito del procedimento penale denominato “Bolero”. Nel mese di febbraio 2010, inoltre, veniva raggiunto da provvedimento di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Melfi, su richiesta del Procuratore dott. Domenico De Facendis, di beni mobili, immobili e partecipazioni societarie, per diverse centinaia di migliaia di euro, detenuti anche per interposte persone, sul territorio della Regione Basilicata e nell’isola di Tenerife (Spagna), interessata da attività rogatoriale condotta in collaborazione con quelle AA.GG..
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