La sentenza d’appello del processo al clan dei basilischi haconfermato che la Basilicata ha avuto una sua mafia autoctona. Igiudici ancora una volta ci hanno dato prova dell’esistenza dellaquinta mafia, quella dei basilischi, confermando in parte le condanneemesse in primo grado.

Questo dato di fatto incontrovertibile forsedispiacerà  a chi ha voluto minimizzare la portata del fenomenomafioso in Basilicata. Ma è evidente che la mafia in Basilicata c’èstata ed è stata contrastata dalla magistratura e dalle forzedell’ordine. Procedimenti e condanne esemplari lo dimostrano. Tuttaviachiediamo che ci sia la certezza della pena per gli affiliati ai clanlucani. Una cosa è il percorso dei collaboratori di giustizia, inmerito al quale non entriamo, perché laddove ci sia un ravvedimento euna collaborazione con la giustizia siamo d’accordo con gli sconti dipena previsti dalla legge, altra cosa invece è il trattamento dariservare a chi è in carcere per reati di mafia. La rigidità e lacertezza della pena in questo caso sono fondamentali. Nessuno può faresconti, nemmeno la società civile, ai boss e ai loro sodali. Deveessere chiaro anche alle nuove leve dei clan, a quanti stanno fuori eprovano a riorganizzarsi ed emulare i loro predecessori, che inBasilicata non riusciranno a realizzare i loro progetti criminali.Perché  c’è un tessuto culturale e sociale che gli farà la guerra. Cisono cittadini, forze dell’ordine e magistratura che provvederanno adebellare i nascenti gruppi mafiosi come hanno già fatto con i nuclei storici della mala lucana. Ma non bisogna mai abbassare la guardia.Bisogna stare allerta. La condanna in secondo grado al clan deibasilischi non ci deve fare illudere che sia finita. L’attentato ad unimprenditore edile di quest’estate a Potenza  e negli ultimi giorni, l’arresto per estorsioni, intimidazioni e minacce, sempre  a Potenza, di Carlo Troia e Franco Mancino, affiliati in passato al clan dei basilischi, gli episodi avvenuti nel Vulture Melfese e tutto ciò chesta accadendo nel Metapontino ci dicono che in tutta la Basilicata ci sono ancora dei focolai criminali che non possiamo e non dobbiamo sottovalutare.

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