Ripetuti atti vandalici mettono a rischio la sperimentazione dell’allerta sismica immediata in Appennino meridionale In queste ultime settimane il funzionamento della rete sismica ISNet (rete di 28 stazioni sismografiche per monitoraggio dei terremoti dell’Appennino meridionale) è stato gravemente compromesso a causa di ripetuti atti vandalici e furti. Il più recente episodio riguarda la stazione sismica di Avigliano, in provincia di Potenza, dove l’impianto eolico che fornisce l’alimentazione elettrica è stato danneggiato, causando l’interruzione del sistema di trasmissione dati in una vasta area del potentino.
ISNet è una rete sismica ad alta tecnologia per il monitoraggio in tempo reale dei terremoti, di proprietà del Centro di Competenza AMRA S.c.a r.l. Essa costituisce un sistema prototipo, tra i più avanzati al mondo, per la sperimentazione dell’allerta sismica immediata (early warning sismico).
Un sistema di early warning sismico è un’infrastruttura di monitoraggio, controllo ed elaborazione dei dati capace di fornire informazioni in tempo reale circa il potenziale distruttivo di un terremoto, pochi secondi dopo la sua generazione. Questa informazione può essere utilizzata per allertare le aree potenzialmente a rischio prima che le onde sismiche distruttive le abbiano raggiunte. Un’allerta tempestiva può consentire l’attivazione di procedure automatiche per la messa in sicurezza degli impianti e delle infrastrutture e rende più efficaci le azioni individuali di protezione antisismica.
Il ripetersi di atti vandalici nei confronti della rete ISNet, oltre a produrre degli ovvi danni economici e mettere a repentaglio la riuscita scientifica della sperimentazione, evidenzia la necessità di un maggior coinvolgimento delle comunità locali e degli organi preposti alla sicurezza del territorio nella protezione di attrezzature scientifiche che operano in progetti di interesse sociale.
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