Dovranno rispondere di violenza, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e rapina impropria i sei arrestati di Rionero per l’aggressione ai poliziotti, domenica scorsa a Policoro poco prima dell’incontro di calcio di Eccellenza lucana tra Real Metapontino e Vultur Rionero.
Tre di loro sono figli di appartenenti alle forze dell’ordine e, nel contesto, è un dato che lascia molta amarezza.
Tra i feriti ha avuto la peggio il dirigente del Commissariato di Policoro, Roberto Cirelli. Per lui lesioni al menisco e contusioni varie.
Nel corso di una conferenza stampa in Questura, in mattinata a Matera, Cirelli ha ricordato come il servizio d’ordine della polizia fosse stato improntato tenendo conto del numero limitato dei tifosi che la stazione Carabinieri di Rionero aveva comunicato.
“Non si faceva riferimento a soggetti destinatari di Daspo. – ha affermato – Invece con somma sorpresa abbiamo visto arrivare un pullmino con una sessantina di ragazzi di età compresa tra i 20 e i 35 anni. Nei pressi dello stadio hanno sparato alcuni petardi che sembravano bombe carta e hanno spaventato gli allievi regionali della Vultur. Questo fatto ha creato subito tensione all’ingresso”.
Il funzionario ha provato a interloquire con i rappresentanti della tifoseria per gestire nel’immediatezza la situazione pericolosa che si stava creando. L’azione di filtro non aveva altra finalità che quella di consentire a tutti di assistere alla partita.
“Mi hanno chiesto chi ero e io ho invitato alla calma. – ha aggiunto – Ho preso il telefonino per chiamare i colleghi, uno dei facinorosi mi ha colpito al torace e al volto sottraendomi il cellulare di servizio. Quando ho fatto cenno all’operatore della Scientifica di riprendere, sono entrati nello stadio lo hanno strattonato appropriandosi e distruggendo telecamera e forzando il dispositivo di ordine pubblico”.
A questo punto Cirelli ha tentato di riprendersi il cellulare ma , insieme due agenti, è stato scaraventato a terra. I tifosi del Rionero hanno iniziato a infierire con calci verso i poliziotti.
Solo grazie all’intervento di alcuni tifosi del Policoro e di brigadieri della Finanza liberi dal servizio le conseguenze non sono stati peggiori. Le prognosi vanno dai 15 ai 20 giorni.
Tra il primo e il secondo tempo, dopo aver contattato il dirigente di turno Osvaldo Miccolis, sono arrivate le pattuglie della Squadra Mobile e della Digos oltre a finanzieri e carabinieri.
“Abbiamo deciso di cinturare l’intero presidio del campo sportivo e aspettare la fine della partita per individuare con le telecamere i soggetti che si erano resi protagonisti di questi atti. – ha detto Cirelli – La normativa suggerisce di non agire nell’immediatezza per non interferire con l’ordine pubblico. All’uscita hanno assunto un atteggiamento completamente diverso. Si sono fatti identificare e poi sono stati scortati fino al limite di provincia”.
Il questore di Matera Stanislao Schimera ha sottolineato sia l’orgoglio per il modo in cui sono stati gestiti l’ordine pubblico e l’attività di polizia giudiziaria, sia il rammarico per il modo in cui si è conclusa quella che doveva essere una festa dello sport. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il vice questore aggiunto del Commissriato di Melfi Alberigo Martino: “Dobbiamo tener presente che comportamenti di questo tipo non possono essere assolutamente tollerati, sono da condannare senza se e senza ma. Il Daspo continuerà ad essere di nostro interesse”.
L’attività della Polizia non è ancora terminata. All’arresto differito di sei persone e alle due denunce a piede libero – i provvedimenti sono stati emessi in maniera congiunta dalla Procura della Repubblica di Matera e da quella di Potenza – si aggiungerà a breve l’emissione dei Daspo da parte del Questore.
Alla conferenza ha partecipato anche il Vicario del Questore di Potenza Dario Sallustio.
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