Sarà inaugurata giovedì 13 marzo alle 17,30 nella Cappella dei Celestini, all’interno della suggestiva cornice di Palazzo Loffredo, nel cuore del centro antico del capoluogo lucano, la mostra a quattro mani.
I quadri di Sandra Mancino saranno commentati dalle poesie di Vincenzo De Lorenzo e viceversa. Questo l’intento dei due artisti lucani che esporranno le proprie opere dal 13 al 23 marzo. Sarà possibile visitare l’esposizione dalle ore 16 alle ore 20 e l’ingresso sarà libero. Nella serata inaugurale previsto un dibattito che vedrà la partecipazione, oltre che dei protagonisti della manifestazione, Mancino e De Lorenzo, anche di Maria Buoncristiano, per l’Uici, Rocco Fatigante in rappresentanza degli ‘Amici del cuore’, don Cesare Covino, parroco di San Rocco (Potenza), Simona Loperte dell’associazione ‘Banca del tempo’, Lucia Arcieri e Domenico Santangelo per l’Aism, Giuseppe Calabrese di ‘Potentialmente onlus’, Rocco Pecoraro dell’Amasi e Salvatore Pagliuca per l’Unitalsi. Prevista anche la presenza dei tre livelli istituzionali, con l’assessore regionale Flavia Franconi, quello della Provincia di Potenza Vito Rossi e quello del Comune di Potenza Donato Pace. A moderare l’incontro la giornalista Mariolina Notargiacomo. Decine le opere che Sandra Mancino offrirà al visitatore, lei giovanissima pittrice nata in Svizzera che vive a Savoia di Lucania, un’artista che ha sperimentato anche la scultura e il vetro, ma che nella pittura a olio ha trovato il suo pieno compimento. Con il suo primo quadro nel 2000, una cascata “la pittura ha iniziato a scorrermi nelle vene come i volti delle persone che si lasciavano ritrarre, donandomi alcune delle loro esperienze”. Percorso diverso quello di Vincenzo De Lorenzo, psicologo di Potenza, affetto da cerebropatia neonatale con distonie, patologia procuratagli da una carenza di ossigeno al momento del parto. Tra le diverse attività che impegnano Enzo anche quella di scrittore e poeta e, in quest’ultima veste, che ha pensato e fortemente voluto la mostra della quale è stato l’ideatore e organizzatore. “Dobbiamo recuperare la normalità della condizione di disabilità, – spiega De Lorenzo – che si traduce nella possibilità di vivere senza chiedere, senza essere ogni giorno costretti a spiegare tutto da capo, come spesso ci capita di dover fare”.
ValeSa
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