valle-del-lagonegresoDi questo e di altri argomenti si discuterà nel corso del dibattito previsto per il giorno 22 gennaio alle ore 16.00 presso l’Hotel Kristall Palace di Atena Lucana, (svincolo autostradale Atena Lucana – Val D’Agri, A3 Sa-Rc). All’incontro prenderanno parte il Presidente di Tecno-Ficei, sen. Romualdo Coviello, il direttore generale della Ficei, dott. Michele Giannattasio, e i presidenti delle Comunità Montane. Una corretta attuazione dei principi previsti nella cosiddetta “Rete natura”, la direttiva europea sulla tutela delle diversità biologiche, comporta che si faccia sistema tra le aree interessate alla conservazione delle risorse, soprattutto quando esse vengono poste a base di un modello di sviluppo sostenibile. Questa esigenza di mettere in rete territori che hanno le stesse caratteristiche geomorfologiche ed ambientali, e di sviluppare politiche comuni sul piano socioeconomico, trova un importante e naturale terreno di applicazione nella vasta area verde che sta a cavallo tra le Regioni Campania, Basilicata, Puglia e Calabria e che traccia un itinerario naturale dei Parchi del Mezzogiorno d’Italia (Cilento, Pollino, Val d’Agri). Per estensione, per caratteristiche ambientali, per valori comuni di carattere storico- antropologico, per preesistenze di ordine archeologico ed architettonico, questi territori, fortemente omogenei, costituiscono di fatto il primo Parco Europeo dell’area mediterranea. Una strategia di messa in sinergia di questo patrimonio comune, non solo rappresenta un auspicabile obiettivo ma è anche un formidabile strumento per utilizzare a pieno le opportunità derivanti dalla nuova fase di programmazione 2007/2013, che proprio sulla promozione di attività economiche compatibili con l’ambiente gioca la carta dello sviluppo europeo del terzo millennio. E’ in questo contesto che nasce l’iniziativa della TECNO-FICEI (la struttura scientifica della Federazione italiana dei Consorzi e degli enti di industrializzazione), da un lato, di avviare il dibattito a livello di organismi istituzionali e di forze sociali, economiche interessate a queste tematiche di sviluppo; dall’altro di ipotizzare e promuovere percorsi di lavoro per strutturare un progetto organico di messa in rete dei territori omogenei, e che sia di stimolo e di riferimento per una azione condivisa delle tre Regioni interessate. Propedeutico a questo lavoro è il coinvolgimento delle comunità interessate, al tempo stesso viste come promotrici e fruitrici del progetto di ricerca nei suoi diversi stadi realizzativi: dall’analisi delle possibili integrazioni, alla strutturazione di macroprogetti, alla implementazione di forme di “governance”innovative e coerenti con l’offerta interregionale di risorse, fino alla presentazione organica sul mercato europeo e mondiale di un’offerta integrata che superi l’angustia dei marchi regionali.

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