Ferragosto è passato… volato via velocemente. Archiviate anche le feste: la processione in onore di San Rocco ed il concerto con Don Backy, Sant’Arcangelo stranamente è ancora pieno, denso di popolazione, quasi raddoppiato il numero di abitanti ( 10 o forse 15 mila).

Fra poco però si ritornerà alla routine di normale vita “paesana”, gli emigranti ritorneranno al nord e la piazza principale sarà di nuovo feudo di anziani e i badanti ritorneranno numerosi. Si perché tutto il mondo è paese, anche a Sant’Arcangelo come in qualsiasi parte della nazione ad essere importati sono soprattutto i lavoratori “specializzati” della comunità europea che fanno assistenza agli anziani.
L’estate finirà, come recita una bella canzone degli anni ’80, e la chiesa (San Nicola di Bari), i Bar (Prospero ed altri), la Farmacia, la rivendita di Tabacchi con annesso banco di frutta, scandiranno le ore, i giorni, le settimane, i mesi, in attesa del prossimo Natale e Capodanno.
In questi giorni estivi è ritornato il cardinale Michele Giordano, per lui una visita breve, ma intensa come sempre di impegni, nonostante il pensionamento “napoletano”. Questa volta però alle lunghe chiacchierate con Don Luigi, anziano prete sapiente e storico locale, ha voluto visitare la casa natìa di vico Parini. Entusiasta la signora Teresa D’Imperio De Luca, attuale proprietaria insieme al marito Michele dell’immobile, che per l’occasione ha fatto da cicerone all’improvvisa richiesta del presule. Tuona, invece, nella sua omelia di fine processione il parroco della chiesa madre don Cesare, un giovane omaccione buono ma deciso e senza peli sulla lingua nelle sue esternazioni, non ha gradito infatti la striminzita partecipazione di portatori per la statua di San Rocco, bacchettando poi i tanti “portoghesi” – che a suo dire – hanno seguito la festa in onore del Santo, allietata dalle melodie della Banda Musicale di Sant’Arcangelo. Processione che non ha visto il sindaco Esposito in prima fila un grave lutto, la perdita del genitore, non gli ha consentito di presenziare. Presenti, invece, il vice sindaco e l’assessore all’agricoltura Alfredo Stipo che negli ultimi tempi ha perso qualche chilo di troppo, forse le continue siccità e la mancanza di acqua per il suo settore lo hanno stressato più del dovuto. Per Sant’Antarcangelo il futuro potrebbe riservare novità importanti, il governatore della Basilicata Vito De Filippo ha sempre nel cuore il paese d’origine, o almeno così si dice in giro. Bisognerebbe innanzitutto valorizzare meglio i beni culturali come l’Orsoleo di recente restaurato, considerato che la vocazione industriale non ha radici solide, oltre al terziario non ci sono grossi sviluppi occupazionali per la popolazione che ancora oggi non ha deciso di emigrare. Il petrolio della Val d’Agri, infatti, non ha portato tutto quel benessere prospettato all’inizio, le perforazioni delle terre fertili hanno distribuito ricchezza solo a pochi e confermata povertà a tanti altri.
Ed allora cosa fare per i santarcangiolesi. Nell’attesa di notizie positive gli stessi si ritroveranno, almeno una volta l’anno, tutti quanti insieme a godersi l’aria buona che si respira nella piazzetta antistante la chiesa madre.

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