pollino innevatoSarà presentato a Mormanno, martedì 15 dicembre, alle ore 17,30, presso il Cine teatro San Giuseppe, il dvd “Il Pino loricato” realizzato dalla Pixel di Rende (CS). Si tratta di uno dei cinque prodotti editoriali adottati dall’Ente Parco presieduto da Domenico Pappaterra e presentati alla stampa nei giorni scorsi insieme con il primo prodotto: la Carta turistica del Parco, oltre al dvd sarà rappresentata l’ultima produzione di Scena Verticale, “La Borto”, di e con Saverio La Ruina, che tanto apprezzamento ha riscosso durante l’anteprima nazionale di Roma svoltasi nelle settimane scorse. “La Borto” sarà rappresentato anche mercoledì 23 dicembre a Morano, dopo la presentazione di un altro dvd del Parco, “Percorsi di fede”, realizzato da WDI. 

“la Borto”La produzione di e con Saverio La Ruina arriva dopo il grande successo ottenuto da “Dissonorata”, un’altra storia dedicata alla donna e alla sua emarginazione. Le musiche de “la Borto” sono, anche in questo caso, composte ed eseguite dal vivo da Gianfranco De Franco, il disegno luci e’ di Dario De Luca, l’organizzazione e la distribuzione di Settimio Pisano, la produzione di Scena Verticale con il sostegno di MIBAC e Regione Calabria. “la Borto” «non è solo la storia di un aborto. È la storia di una donna in una società dominata dall’atteggiamento e dallo sguardo maschili: uno sguardo predatorio che si avvinghia, violenta e offende; un atteggiamento che provoca gli eventi ma fugge le responsabilità. L’aborto ne è solo una delle tante conseguenze. Ma ne è la conseguenza più estrema. La protagonista racconta l’universo femminile di un paese del meridione. Schiacciata da una società costruita da uomini con regole che non le concedono appigli, e che ancora oggi nel suo profondo stenta a cambiare, soprattutto negli atteggiamenti maschili, racconta il suo calvario in un sud arretrato e opprimente. E lo fa nei toni ironici, realistici e visionari insieme, propri di certe donne del sud.Non mancano momenti sarcastici e ironici come quando gli uomini geometri misurano il corpo femminile come se al posto degli occhi avessero il metro. O come quando il paese si trasforma in una immensa chiesa a cielo aperto per scongiurare le gravidanze. Né quelli commoventi legati alla decimazione del “coro” delle donne. Ma quando la protagonista chiude il cerchio col racconto del calvario della nipote, il sarcasmo e la commozione lasciano il posto a una profonda amarezza, mettendoci davanti alla dura e ambigua realtà dei nostri giorni».

Le altre presentazioni del Parco

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