Le Acli promuovono un progetto per offrire ascolto e orientamento alle famiglie da Settembre a Potenza. Napodano: “Sviluppiamo reti di solidarietà e cooperazione familiare”Un luogo di aggregazione, accompagnamento e servizi, fatto a misura di famiglia, dove valorizzare le sue capacità di auto-tutela e mutuo-aiuto. È questo, in sintesi, l’identikit del progetto Punto Famiglia, iniziativa promossa dalle Acli nazionali con l’obiettivo di creare una vera e propria rete di solidarietà familiare. Un progetto che nasce dalla volontà di promuovere il protagonismo della famiglia e di investire sulla cittadinanza familiare quale principale pilastro di convivenza sociale.
Ascolto, orientamento ed empowerment delle famiglie sono i tre pilastri che accomunano i circa 60 punti famiglia già attivi in tutta Italia, un numero destinato a crescere rapidamente. Anche nella città di Potenza le Acli provinciali si apprestano ad aprire il primo Punto Famiglia della Basilicata. “Stiamo lavorando ai dettagli e contiamo di partire per il prossimo mese di settembre per dare anche alle famiglie del potentino la possibilità di vivere un’esperienza di aggregazione assolutamente inedita”, anticipa il presidente delle Acli di Potenza, Gennaro Napodano.
Ma cos’è e cosa offre in concreto un Punto Famiglia? “Il Punto Famiglia – spiega Napodano – è prima di tutto un luogo di aggregazione dove sviluppare reti di solidarietà e cooperazione tra le famiglie. La nostra convinzione è che c’è un’area di servizi alla famiglia che il welfare tradizionale non è in grado di assicurare, vuoi per ristrettezze di natura finanziaria, vuoi perché opera secondo una logica di standardizzazione dei bisogni. Il problema è che i bisogni delle famiglie non sono standard, ma differenziati”.
Per questo le Acli hanno concepito il Punto Famiglia innanzitutto come un centro di accoglienza, ascolto e orientamento. “Nei punti famiglia – dice ancora Napodano – contiamo di costruire legami forti di solidarietà, mettendo a disposizione dei nuclei familiari spazi, risorse, competenze umane e professionali per trovare la risposta più appropriata al bisogno contingente. La filosofia di fondo del progetto è sviluppare la capacità di auto-tutela e di mutuo-aiuto della famiglia, un approccio che è dentro la traiettoria culturale della sussidiarietà, tanto cara alle Acli e al movimento del laicato cattolico”.
Alessandra Sammartino
Scrivi un commento
Devi accedere, per commentare.