“Comunisti Sinistra Popolare” di Basilicata, insieme al leader nazionale Marco Rizzo, ha organizzato per il giorno 11.11.2011, alle ore 17.30, presso il Centro Sociale di Malvaccaro di Potenza, un dibattito aperto inerente tre nuove iniziative del partito per contestare e contrastare l’egemonia della BCE, riguardo l’agonizzante governo Berlusconi che tenta di salvarsi accettando il diktat di Francia e Germania che vogliono far pagare la crisi ai popoli dei paesi più deboli delle UE,

 con programma  di massacro sociale, per attuare   sogni e  desideri di quel liberismo incontinente che ha provocato in Europa e nel mondo la crisi economica e finanziaria, quella occupazionale, ambientale ed energetica. Tra i contenuti: la massima libertà di licenziamento del lavoro privato e  del pubblico; la deportazione coatta di dipendenti pubblici da un settore all’altro e l’introduzione della Cassa Integrazione; la cancellazione definitiva dei contratti nazionali e di ogni residuo di democrazia sindacale e di diritti del lavoro; l’ulteriore scempio del sistema pensionistico; l’annullamento del risultato referendario su acqua e servizi pubblici, che si vogliono gettare in pasto globalmente al mercato e alla speculazione privata; la svendita del patrimonio e della ricchezza collettiva; fino alla retribuzione dei docenti e al finanziamento alle scuole basati sui grotteschi quiz Invalsi, di cui nella primavera scorsa ha riso mezza Italia.La sedicente opposizione parlamentare ha risposto con flebili proteste solo sui licenziamenti facili: ma di fatto non si oppone all’intero impianto anti-sociale, accettando che a pagare siano sempre e soltanto i settori sociali più deboli e indifesi.Le ultime inziative messe in campo dal partito al momento, tranne che il governo non cada nelle prossime ore CONTRO L’EUROPA DEI BANCHIERI sono le seguenti che saranno oggetto di dibattito:1) il debito pubblico NOI  non lo paghiamo;2) per un parlamento dei LAVORATORI e non dei nominati;per il F.U.L. Fronte Unito Lavoratori- contro la crisi i nuovi consigli di fabbrica. Il momento di grande concitazione politica  di queste ore ci mette ulteriormente in allerta, per eventuali colpi di mano da parte di un governo tecnico che possa attuare le stesse identiche misure di macelleria sociale dettate da Draghi e Trichet con l’alibi della coerenza, responsabilità e rappresentatività.

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