Sarà dedicata all’eiaculazione precoce la campagna di prevenzione promossa dalla Società italiana di Andrologia e che prevede tre giorni di visite gratuite alla fine di novembre in centinaia di strutture sanitarie di tutt’Italia. Tra queste anche il San Carlo di Potenza, dove l’Unità di Andrologia è diretta da Angela Vita, coordinatrice della sezione appulo lucana della Sia.

Sarà una buona occasione per promuovere un’importante novità. Perché oggi l’EP è un problema risolvibile: è da poco disponibile in Italia, infatti, una nuova soluzione terapeutica a base di dapoxetina, che agisce proprio sull’attività della serotonina, aumentandone la presenza dove serve, nello spazio intersinaptico, e ritardando così l’eiaculazione. L’EP risulta, infatti, associata a una ridotta concentrazione di serotonina. Studi recenti hanno dimostrato che il riflesso eiaculatorio compare in risposta a un’interazione complessa di stimoli fisiologici e psicologici nel cervello e nel sistema nervoso centrale in cui gioca un ruolo cardine la serotonina.9 Questo neurotrasmettitore infatti è in grado di controllare l’eiaculazione e la risposta sessuale maschile: un aumento dei livelli di serotonina a livello del sistema nervoso centrale svolge un’azione inibitoria dell’eiaculazione, ritardandola. Si tratta del primo – e unico – farmaco ufficialmente approvato per il trattamento specifico dell’EP, indicato per gli uomini tra i 18 e i 64 anni, disponibile solo su prescrizione medica e da assumere “al bisogno”, da 1 a 3 ore prima del rapporto sessuale. L’EP, infatti, è il disturbo sessuale più frequente nel maschio: si stima che il 20% degli italiani adulti tra i 18 e i 70 anni soffra di questo problema. Che però non è un problema solo maschile. Infatti sia negli uomini sia nelle partner di uomini con EP, questa condizione provoca ansia, rabbia, frustrazione, perdita dell’intimità, sentimenti che possono mettere a rischio la coppia. Il 31% degli uomini ha una scarsa soddisfazione nei rapporti sessuali e non di meno le donne che solo nel 38% dei casi si definisce soddisfatta dal rapporto sessuale.
Sebbene l’EP – secondo le statistiche – interessi un uomo su cinque, provochi ansia e frustrazione, riduca l’autostima e la sicurezza sulle proprie capacità sessuali e, con essa, il numero dei rapporti con la partner, solo il 66% di chi soffre di EP ammette di aver avuto problemi con la partner e più del 90% non si è mai rivolto al medico. Nonostante una forte compromissione della qualità di vita, quindi, gli uomini pongono numerose barriere ad affrontare il problema e a parlarne. Diverse le motivazioni, prima fra tutte l’imbarazzo. L’EP resta quindi ancora un tabù, un problema da accertare, un tema di cui dialogare con la partner e soprattutto con il medico.
 

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