Un episodio di storia e un omaggio alla storia del Castello di Miglionico senz’altro il più conosciuto. In piazza Castello (Dalle 16.30 alle 24.00 ), promossa dall’Amministrazione comunale: la famosa “Congiura dei Baroni” del 1485. Un sfilata di emozioni che avrà inizio nel pomeriggio (alle 16,30) con i costumi dell’epoca la sfilata per le vie del centro storico con lo spettacolo di falconeria, l’ animazione e scenografia.

La consulenza storica dell’evento, è stata affidata al prof. Giampaolo D’Andreae all’arch. Luigi Bubbico. In pratica, sarà riproposto la rievocazione storica della “Congiura dei Baroni”: sarà proprio da questo episodio che il Castello prenderà la denominazione di “Malconsiglio”. Il racconto in sintesi,  per contrastare l’avanzata dei Turchi, che volevano invadere e assoggettare le regioni del Sud d’Italia, il re Ferdinando fu costretto a racimolare ingenti risorse economiche, aumentando le tasse, che i baroni non erano disposti a sopportare. Ritenuto colpevole di aver aumentato la pressione fiscale sui feudatari fu ordita la congiura dai baroni contro il re di Napoli Ferdinando I d’Aragona, A ciò si aggiungeva l’odio da parte della baronia nei confronti del crudele Alfonso duca di Calabria, figlio del re Ferdinando e togliere di mezzo la dinastia aragonese..  La congiura organizzata dai baroni delle regioni meridionali, inizialmente fu appoggiata anche dal papa Innocenzo VIII, in discordia col re Ferdinandoe tra i congiurati figuravano, tra gli altri, Girolamo Sanseverino, feudatario delle terre di Miglionico, Pirro del Balzo, principe di Altamura, il marchese di Bitonto, i duchi di Melfi, di Nardò e di Salerno e persino Antonello Petrucci, segretario particolare del re Ferdinando. La riunione dei congiurati si svolse proprio nel salone più grande del castello miglionichese, da allora, indicato “Malconsiglio”. Grazie ad un’informazione segreta, frutto di spionaggio del servizio di “intelligence” del re, il sovrano di Napoli seppe la notizia, minacciò di invadere lo Stato pontificio e costrinse papa Innocenzo VIII a ritirarsi dalla lotta. I baroni, rimasti soli, si sottomisero al sovrano che fece finta di perdonarli. Ma, poco dopo, violando i patti, nel corso di una riunione conviviale, li fece imprigionare e decapitare, tutti.

Loading