Un mix intelligente di gastronomia e cultura, alla scoperta di uno di centri più suggestivi della Basilicata Venticinque candeline, una delle sagre più longeve d’Italia. Una kermesse di tre giorni – 17 18 e 19 Agosto – tutta dedicata a “Sua Maestà” il Fagiolo di Sarconi,
Sarconi festeggia i 25 anni della “Sagra del fagiolo” Dai primi al gelato, dalla pizza alle marmellate: uno stuzzicante percorso gastronomico in onore di una “star” della cucina italiana, il fagiolo IGP di Sarconi. Tanti gli appuntamenti: tre giorni di convegni, il “summit dei fagioli italiani”, i presidenti di 2 parchi nazionali italiani per l'iniziativa “Un parco da gustare”, il gemellaggio con il famoso peperoncino di Diamante (Cs). E poi mostre, artigianato locale, cabaret, spettacoli di strada, musica, folklore. Un mix intelligente di gastronomia e cultura, alla scoperta di uno di centri più suggestivi della Basilicata Venticinque candeline, una delle sagre più longeve d’Italia. Una kermesse di tre giorni – 17 18 e 19 Agosto – tutta dedicata a “Sua Maestà” il Fagiolo di Sarconi, prodotto d’eccellenza della gastronomia lucana e italiana, una vera star nel settore, marchio Igp (Indicazione geografica protetta) da dieci anni, dal 1996. Nelle tre giornate dedicate a “Sua Maestà” il punto di partenza è sicuramente la gastronomia. Subito dopo arrivano i convegni, le tavole rotonde, le mostre, il cinema, la satira, il cabaret, gli spettacoli di strada, la musica e il folclore. Tutto per la strada, tutto rigorosamente senza biglietto d'ingresso. Tutto “ispirato” al fagiolo e al fascino semplice e genuino di un prodotto e di una comunità particolarmente effervescenti. Tutti per strada e tutti protagonisti in tre giornate di allegria. Tutti coinvolti dal gioco della festa. Tutti “inebriati” dalla presenza di Sua Maestà il Fagiolo, che in giro per il centro storico si concede ai suoi sudditi più fedeli.
Rompendo gli schemi, come nell’accezione più profondamente mitica della festa, e familiarizzando con tutti, fino a tarda notte. Evento clou è il percorso tra le vie del suggestivo centro storico, per scoprire (aiutati dalle didascalie) tutte le 17 varietà ecotipiche del fagiolo locale, la loro storia e il loro legame antico col territorio, e lasciarsi guidare da una stella cometa del gusto ad assaporare tutte le pietanze, rigorosamente a base di fagiolo (dai primi alla pizza, dalle marmellate al gelato), preparate ad arte dai ristoranti della zona. Pillole di storia Il fagiolo di Sarconi ha una storia antica. Non si sa di preciso quando arrivò in ValD’Agri, questo legume che venne in Europa sulle navi dei conquistatori del Nuovo Mondo, ma a partire dal Settecento la coltivazione in agro di Sarconi è ampiamente documentata. Componente fondamentale della dieta delle popolazioni lucane perché ricco di proteine, carboidrati, vitamine e minerali ma povero di grassi, il fagiolo è da sempre il “pane dei poveri”. Oggi conosciuto nelle mense di mezzo mondo, il fagiolo di Sarconi ha una caratteristica particolare: la cottura “a prim’acqua”, perché cuoce presto. Non solo fagioli Un grande contenitore, la Sagra del fagiolo di Sarconi. Un ricchissimo menù di appuntamenti durante i tre giorni di festa. Tre giorni di tavole rotonde, per parlare di agricoltura, commercio, prodotti tipici e legami con il territorio. In primis, Un parco da gustare, convegno della prima giornata, a cura dell’Alsia e della Regione Basilicata, per scoprire come e quanto il neonato Parco nazionale della Val D’Agri (da poco tenuto a battesimo dal ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio) possa valorizzare le tipicità locali. Interverranno i presidenti di altri parchi nazionali italiani (Maiella e Pollino), il responsabile nazionale Aree protette di Legambiente, il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo. Il 18 Agosto sarà la volta del Summit dei fagioli italiani (Paese che vai, fagiolo che trovi il titolo dell’iniziativa), sorta di meeting che ospiterà produttori, associazioni, enti, istituzioni e consorzi di tutela dei principali fagioli italiani tipici, dagli altri due fagioli italiani col marchio IGP (quelli di Lamon e Sorana) ad altri non meno pregiati, da Controne a Sutri, da Borbona al famoso e pregiato fagiolo Zolfino del Pratomagno. Per condividere esperienze, e creare sinergie. La terza giornata sarà tutta dedicata ai festeggiamenti: Buon compleanno Sagra sarà il leitmotiv ell’iniziativa che celebrerà la storia e i successi di venticinque anni, con la partecipazione di amministratori di oggi e dell’epoca e delle istituzioni regionali. E poi artigianato locale, tradizioni, mostre d’arte. Il fascino discreto di un piccolo centro della ValD’Agri, il calore della gente, gli artisti di strada, la buona cucina, come quella di una volta, il piacere di una sagra paesana: la carta d’identità semplice di un evento che da qualche anno giunge ad ospitare, nelle tre serate, circa diecimila persone. Una vetrina d’eccezione per gli agricoltori locali, e un’ occasione per riflettere sul futuro della commercializzazione e del mercato del prodotto. Un mix intelligente di gastronomia e cultura. La Sagra ha pressappoco l’età di molti dei ragazzi che oggi la tirano su, nacque per celebrare il prodotto tipico, col tempo sarebbe diventata il vero e proprio brand di una comunità.. «Bisogna venirci, a Sarconi, per capire come e quanto il fagiolo sia legato alla nostra comunità», spiega Giovanni Tempone, presidente della ProLoco, che è un po’ il capitano di una formazione affiatata di giovani e meno giovani che ogni anno si lanciano armi e bagagli nell’organizzazione della Sagra, «che è l’unico momento di notorietà per Sarconi nell’anno. E’ il nostro momento di gloria, e non possiamo deludere nessuno». Un appuntamento da non perdere.
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