Come il teatro può diventare un mezzo di comunicazione per sensibilizzare alla cultura della sicurezza Lo spettacolo “La sposa di Bucaletto” promosso dall’USR Basilicata con il patrocinio dell’INAIL    

 rientrante nel progetto formativo dell’ anno scolastico 2011/2013 rivolto ai Dirigenti Scolastici, docenti, alunni e al personale della scuola di ogni ordine e grado, è stato rappresentato la prima volta nel giugno del 2013.
In seguito a questa esperienza, che ha visto per protagonisti ragazzi e ragazze delle scuole secondarie di II grado della città di Potenza, l’I.N.A.I.L., di concerto con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Basilicata, ha voluto ripromuovere l’iniziativa ritenendola un ottimo mezzo per divulgare la Prevenzione degli infortuni in maniera diversa. L’operazione messa in atto ha confermato che si può fare cultura della sicurezza attraverso approcci alternativi e accattivanti come il teatro, che si è rivelato un mezzo di comunicazione vincente.
I ragazzi/e, protagonisti dell’evento, si sono sentiti valorizzati, e hanno potuto dar voce alla loro espressività, avvicinandosi a problematiche che altrimenti si sarebbero rivelate ostiche e riservate solo agli addetti ai lavori.
Così come una vera compagnia teatrale, sono in prova da oltre un mese ed i loro sforzi hanno dato luogo ad uno spettacolo che era nato come un progetto che doveva esaurirsi nel 2013, mentre oggi, a distanza di quasi due anni, è ancora vivo a tal punto da essere portato in tournée in Basilicata.
Le scuole del capoluogo dalle quali giungono i ragazzi/e sono:
Istituto Superiore ” F. Saverio Nitti”; Liceo delle Scienze Umane “E. Gianturco”; Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato “G. Giorgi”; Istituto Superiore “A. Einstein – G. De Lorenzo”; Liceo Scientifico “P. Pasolini”; Liceo Scientifico “G. Galilei”.
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Soggetto e significato della commedia
La “Sposa di Bucaletto” è una storia immaginaria che appartiene alla nostra città – Potenza – ma che potrebbe accomunare tante altre località. I personaggi che raccontiamo sono persone semplici che vivono una quotidianità difficile e che, quando ce l’hanno, campano del loro onesto lavoro, nella speranza che il futuro possa essere migliore.
E’ una storia che prende significato dal luogo in cui si svolge: il quartiere di Bucaletto alla periferia della città, ma anche questo potrebbe essere un quartiere di una qualsiasi periferia. Una baraccopoli nata per dare una dimora momentanea a chi, reduce dal terremoto, ha perso la sua casa e che invece è divenuto un posto dove sono cresciuti i propri bambini.
Quei bambini oggi sono diventati adulti, ma quei prefabbricati che dovevano essere smantellati, sono ancora lì, tra il cielo nero e l’autostrada, e ospitano ancora tanta gente che non sa cosa sia una casa “normale”. Gente che passa le proprie giornate cercando di salvarsi dalle pareti di amianto in cui è costretta a vivere, e dai fumi di una fabbrica troppo vicina. Gente per la quale la sicurezza è ancora un’utopia.

12 dicembre 2104 ore 20,30 al Teatro Piccolo Principe di Potenza (Rione Santa Maria))
Ingresso gratuito.

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