UN DUPLICE VIAGGIO CHE HA IL RITMO DI UNA BALLATA, domenica 16 ore 18.00– IL RINCORRERSI DI DUE DESTINI ATTRATTI….
DAL PAESAGGIO FIABESCO E ANCESTRALE DEI SASSI DI MATERA: DOVE ARTE E VITA, SACRO E PROFANO SI FONDONO SOPRA E SOTTO TERRA.
DA MATERA, CHE NEL 2019 SARÀ CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA, AI FIABESCHI PAESAGGI LUCANI TRA I QUALI TORNA A RIVIVERE ANCHE LA GAGLIANO DI CRISTO SI È FERMATO A EBOLI, UNO DEI LUOGHI LETTERARI PIÙ IMPORTANTI DEL NOVECENTO.
L’AUTORE
Carlos Solito, scrittore, fotografo, giornalista e regista, è nato a Grottaglie, in provincia di Taranto. Gira il mondo da giovanissimo e collabora con numerosi magazine e quotidiani nazionali realizzando reportage di viaggi. Dirige spot pubblicitari, videoclip musicali e cortometraggi. Le sue fotografie sono state esposte in diversi Paesi e ha pubblicato una ventina di volumi illustrati per i più importanti editori italiani. Ha firmato la raccolta di racconti Il contrario del sole (Versante Sud, 2010) e Montagne (Elliot, 2012), insieme a Dacia Maraini, Paolo Rumiz, Maurizio Maggiani, Franco Arminio, Andrea Bocconi e altri. Dal suo primo romanzo, Sciamenesciá (Elliot, 2016), sarà tratto un film.
LA TRAMA
In una notte di marzo, un uomo cammina da solo per le strade di Milano. È un lungo addio alla città che lo ha accolto quando è fuggito dal Sud con tanti sogni e tanta rabbia in corpo. Da lì ha spiccato il volo, ha conosciuto la carriera e il successo, ma ora tutto questo non ha più senso. Perché Ettore ha vissuto qualcosa che gli ha aperto gli occhi, una paura forse necessaria per desiderare di rinascere.
Adesso, come i falchi grillai della sua Murgia, è pronto a tornare a casa, per ritrovare la terra, il vento, i sapori che danno pace. Sarà un ritorno lento, con la sola compagnia della macchina da scrivere che gli aveva regalato suo nonno, il Grigio: di lui porta ancora nei piedi il ritmo dei passi e in testa la saggezza dei silenzi. Si torna a Matera, mondo di tufo, luce e vertigini. È una notte di luna piena che mette in circolo pensieri che non fanno dormire. Maria ricorda l’incontro che le ha fatto conoscere l’amore, rivive il senso di colpa per le parole che non ha saputo dire. Chissà perché non riesce mai a trovare quelle giuste per mettere a nudo il suo cuore, proprio lei che ci lavora, con le parole, sempre a caccia di storie da pubblicare. Ora rilegge, incuriosita, il foglio trovato per caso in un bar: pochi versi battuti a macchina. Maria ancora non lo sa, ma ci saranno altre poesie come quella, disseminate da un misterioso poeta come una traccia che vuole essere seguita. E stavolta non avrà nessuna intenzione di lasciar spegnere la scintilla che le si è accesa dentro.
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