È ormai giunta al termine la dodicesima edizione del Pollino Music Festival, appuntamento rinnovato ogni anno dall’associazione Multietnica e dal comune di San Severino Lucano molto atteso soprattutto da parte del pubblico giovanile del Meridione.
Anche quest’anno la suggestiva cornice naturalistica del posto ha impreziosito le note e i colori degli artisti che si sono alternati sul palco, affinacati da attività che hanno completato l’offerta e consolidato l’intento di una continua promozione del territorio. Circa ottomila persone hanno battuto il terreno del campo sportivo di San Severino, in questi quattro giorni più che mai meta di turisti e di giovani amanti della buona musica, per la soddisfazione delle strutture ricettive e degli impeccabili organizzatori. Ha dato il via alla kermesse musicale Etnopollino, serata dedicata alla tradizione e al folk. Suoni e Totarella hanno proposto singolari interpretazioni dell’eredità musicale del versante lucano della montagna, rielaborando in modo creativo le forme originali della tarantella e della pastorale, e promuovendo il recupero di quelle espressioni arcaiche appartenenti al mondo della cultura contadina dell’area del Pollino. Subito dopo, sempre nella giornata di giovedì 2 agosto, Folkabbestia e Mau Mau hanno arricchito il discorso musicale ampliando l’orizzonte a forme espressive di respiro nazionale e internazionale. All’insegna delle tinte esotiche la seconda serata, riscaldata dalle sonorità giamaicano-metapontine della Krikka Reggae. Il gruppo bernaldese, preceduto dai cosentini Spasulati band e dai dischi di Brigante Sound, ha divertito e fatto ballare un pubblico numeroso che non ha accusato segni di stanchezza, trascinato poi dallo dallo ska di Giuliano Palma & the Bluebeaters. È stata poi la volta, sabato 4 agosto, del rock con il sound granitico dei Verdena. La band bergamasca ha ripercorso i momenti più salienti del proprio percorso artistico dando ampio spazio al recente album “Requiem”. Non da meno A Toys orchestra, una delle realtà più interessanti dell’indie-rock italiano, nella cui musica i Pavement incontrano i Beatles, dando vita ad atmosfere ora compatte, ora più sfumate, dove gli spigoli non scalfiscono l’efficacia della melodia. Hanno condiviso il palco i romani Underdog, vincitori del concorso “Martelive”, e i Vellutata Sincronica, di ritorno da Firenze dove, in qualità di vincitori delle selezioni regionali della Basilicata, si sono esibiti sullo “psycho stage” dell’Italia Wave Festival. Domenica 5 il sipario si è chiuso sull’ennesimo bis di Daniele Silvestri. Il cantautore romano per oltre due ore ha intrattenuto un pubblico caldo e partecipe che attendeva il suo ritorno sulla scena in seguito ai cinque anni di “latitanza” dal suo ultimo lavoro. Molti brani tratti da “Il latitante”, tra cui il tormentone “La paranza”, ma anche molti vecchi successi come Aria e Salirò, hanno contribuito a confezionare un’esibizione molto gradita dall’altro lato delle transenne. Il Pollino Music Festival non si esaurisce nelle giornate sanseverinesi, ma gode di un’appendice a Latronico, subito dopo ferragosto, con il supporto alla rassegna Terme Live. La manifestazione di quest’anno, che ospiterò anche Giorgio Canali (ex Csi), sarà realizzata in collaborazione con l’amministrazione comunale di Latronico, sempre nell’ottica di fare coesistere l’espressione artistica in musica, con la valorizzazione delle risorse e della ricchezza del patrimonio del territorio locale.
Scrivi un commento
Devi accedere, per commentare.