E’ terminata la sesta edizione della Sagra della Patata di Montagna di Muro Lucano allestita dalla Pro Loco Murese e i risultati in termini di presenze sono stati notevoli. Durante le tre serate si è riscontrato un afflusso di persone importante, stimabile sulle cinquemila unità circa.  

Sei ristoranti impegnati a servire le pietanze a base di patata e stand gastronomici disseminati lungo tutto il percorso tra Via Roma e Piazza Don Minzoni, offrono le proporzioni sulle dimensioni dell’evento. Non è stata certamente una sagra ristretta ai territori limitrofi, ma si è proiettata in un discorso interregionale, intercettando quel turismo gastronomico ormai divenuto un fattore cardine nel concetto di sviluppo del territorio. La Pro Loco murese è partita dal considerare il tubero nostrano un volano per l’intera economia agricola murese. Cento quintali di patate vendute nel corso del mese antecedente la Sagra solo dagli organizzatori dell’evento ed un significativo aumento della coltivazione del tubero, raffigurano quegli elementi degni di riflessione per chi punta sulle peculiarità autoctone e sulla qualità del prodotto. Si è discusso, durante il Convegno promosso dalla Pro Loco, proprio della commercializzazione del tubero e sulle possibilità di concepire la patata non come semplice ortaggio circoscritto alle tavole muresi, ma inserirla in una logica di mercato più ampia. L’intervento dei convenuti, tra i quali l’Assessore alle Politiche Agricole e Forestali Luca Braia, verteva proprio sulle possibilità di formare dei consorzi simili alle esperienze già radicate nel Vulture per quanto concerne l’Aglianico. << La Pro Loco, essendo un’associazione di promozione del territorio – ha affermato il Presidente Salvatore Oliveto – pone la prima pietra, il resto dovrebbero farlo i produttori ed anche le Istituzioni>>. Servirebbe il marchio di qualità De.Co, che consentirebbe ai coltivatori di caratterizzare il proprio prodotto. L’attestazione della De.Co. aprirebbe scenari di marketing inediti e l’esperienza del tubero locale spalancherebbe le porte anche ad altri prodotti tipici, quali il fagiolo e lo stesso tartufo. << La Sagra della patata – ha aggiunto il Vice Presidente della Pro Loco Angelo Carlucci – diviene un momento di incontro tra la semplice degustazione e l’inventare una prospettiva di sviluppo forse poco perorata negli anni scorsi>>. La “muresità” si è estrinsecata nella mostra fotografica dal titolo: “Muro Lucano, una foto una storia”, in cui si ripercorre, lungo gli anfratti della nostalgia, una Muro Lucano viva solo nella memoria dei muresi. Infine il “Terronista”, i “Celentanoide & i ribelli del sud” e la giovane e talentuosa band degli “Oltre Laura” hanno allietato l’evento insieme agli artisti di strada ed a Tuberina, divenuta il vero marchio della Sagra. << La Pro Loco murese – conclude il Presidente Oliveto – nell’essere soddisfatta del lavoro svolto, si porrà come obiettivo la riproposizione della Sagra della Patata di Montagna, sperando che nel corso dell’anno si possano porre le basi per un ragionamento che vada oltre le tre serate di festa>>.

Loading