LE PAGELLE DEL REGNO D’ITALIA un’ interessante collezione di vecchie pagelle scolastiche del Regno d’Italia (1861-1946) sono in esposizione a Potenza nei locali del Centro Studi Didattico Danzi, nel Rione Betlemme.
La mostra è impreziosita da una raccolta di documenti e di immagini e da qualche arredo scolastico, qualche oggetto tipicamente in clima con i contenuti della vecchia scuola: un banchetto anni ’20 con piano inclinato ed il foro per il calamaio, pennini, libri ed occhiali da lettura, manuali di calligrafia e quaderni “italici”… immancabile ovviamente la sempre temuta “bacchetta”. Medaglie al merito ed attestazioni di lode. Punti di credito su cartoncini colorati per premiare diligenza e …pulitezza.
Con un manifesto datato 1863 un Professore annuncia l’apertura di una Scuola Privata in casa propria indicando Materie di Istudio e Mercede …
Ma sono le vecchie “Carte di Ammissioni”, poi denominate Pagelle Scolastiche a richiamare l’attenzione con gli interessanti contenuti di discipline e sistemi di valutazione. Incuriosisce leggere tra le materie oggetto di valutazione “Lavori manuali o donneschi”, “Pulitezza ed igiene della persona”, “Coltura militare e fascista”, …
Sono circa 70 le pagelle in esposizione , una diversa dall’altra per grafica, formato e contenuti. Scuole Elementari, Pareggiate, Istituti di Avviamento Professionale e, naturalmente il Regio Ginnasio.
Scuole Festive Femminili, Scuole Rurali … oggi se ne è persa ovviamente la traccia.
Le materie d’insegnamento? Le più tradizionali finalizzate al raggiungimento dei contenuti minimi che la legge 15 luglio 1877 n. 3961, detta anche legge Coppino dal nome del ministro proponente Michele Coppino, sull’istruzione e che prevedeva “leggere, scrive e far di conto” ovvero almeno imparare a mettere la firma, leggere documenti, fare conti, proprio in un’epoca in cui l’analfabetismo era dell’ottanta per cento della popolazione italiana.
Poi il culto della scuola fascista con le coloratissime iconografie delle pagelle della O.N.B. (Opera Nazionale Balilla) e della G.I.L. (Gioventù Italiana del Littorio), ogni anno diverse ed alcune oggetto di interesse collezionistico per rarità (ad esempio quelle della RSI Repubblica Sociale Italiana).
Si ripercorre l’interessante pagina della storia della scuola italiana ed è un’occasione per capire come è cambiato il sistema dell’istruzione in relazione alle trasformazioni sociali e culturali della nostra Italia.
Una mostra che potrà essere itinerante e che potrà stimolare l’idea di realizzare nel nostro territorio un vero e proprio Museo della Scuola che ad oggi manca.
Scrivi un commento
Devi accedere, per commentare.