Il WWF Basilicata, pur promuovendo e sostenendo le fonti energetiche rinnovabili, è intervenuto di recente nella procedura VIA     

presso il Ministero dell’Ambiente relativa all’impianto di eolico industriale di Muro Lucano presentando le proprie osservazioni e chiedendo alla Commissione di esprimere parere negativo di compatibilità ambientale in quanto gli studi presentati dalla società proponente, la Mia WIND, erano assolutamente inidonei ad escludere impatti ambientali e paesaggistici che invece sono ben evidenti.

Il progetto, che si somma ad una ulteriore proposta di un altro parco eolico di 88 MW nella stessa area, infatti riguarda 12 aerogeneratori che a pala alzata arrivano all’altezza di 200 mt con rotori di 158 mt. di diametro. Per avere un termine di paragone si pensi che uno dei più noti grattacieli italiani, il c.d. “Pirellone” di Milano è alto “solo” 127 mt. e che per avere un grattacielo di altezza paragonabile dobbiamo prendere in considerazione il più alto grattacielo italiano, ovverosia la Torre Allianz di Milano con i suoi 209 mt. Per avere un altro riferimento si pensi che la superficie coperta dalle pale in rotazione è pari quasi a quella di 3 campi di calcio regolamentari! Come si può allora pensare che 12 torri di queste dimensioni possano avere un impatto visivo limitato “a pochi punti di osservazione” e che non arrecheranno nessun alterazioni paesaggistica? Al contrario un siffatto parco eolico si imporrà visivamente nel comprensorio territoriale sfregiandolo e predominando sulle altre caratteristiche paesaggistiche.

Nello scorso mese di marzo come WWF eravamo anche intervenuti nella procedura di VIA relativa all’impianto eolico industriale di Acerenza di 18 pale con potenza di 36 MW di I.V.P.C. Power e nella procedura di VIA regionale per un impianto eolico a ridosso dell’Oasi di Pignola con analoga richiesta, ovverosia di parere negativo per le stesse ragioni, affiancandosi così alle amministrazioni locali che pure hanno espresso la loro contrarietà agli impianti.

In realtà tutti gli studi di impatto ambientali presentati dalle società erano lacunosi, frutto di copia ed incolla talvolta persino manifesto, con intestazioni di altri progetti lasciati in bella vista, tal’altra con dichiarazioni veramente bizzarre come quella di evidenziare che in Basilicata è estinto l’orso “una volta frequente nelle selve lucane” (evento che risale forse a mille anni fa) o addirittura sostenere che le pale eoliche costituiranno un attrattore in grado di rilanciare il turismo delle aree interne.

Esempi questi che secondo la delegazione regionale del WWF mostrano il pressapochismo e l’arroganza delle società proponenti che in nome del benessere del pianeta non si stanno facendo scrupoli a modificare il volto intero della Basilicata dove si è già arrivati probabilmente ad una situazione di “saturazione territoriale“ degli impianti eolici industriali ed una ulteriore proliferazione rischierebbe di compromettere le valenze ambientali, naturalistiche, paesaggistiche e con esse quella vocazione turistica e di un’agricoltura di qualità della Regione in maniera forse irreversibile, sommandosi al destino della Val d’Agri e della Val Camastra già profondamente segnate dalle attività petrolifere.

Infatti già a fine 2018, secondo i dati desunti dal sito Atlaimpianti-Gse risultano in esercizio complessivamente tra mini e macro eolico 924 impianti in provincia di Potenza e 106 in Provincia di Matera, di questi, 48 di grandi dimensioni si trovano in Provincia di Potenza e 9 in Provincia di Matera, con una potenza installata al 31.12.2017 pari a circa 1200 MW. Insieme agli impianti realizzati bisognerebbe considerare anche i progetti di eolico industriale presentati, il più recente su Banzi di 33,6 MW, che risultano per una ulteriore potenza complessiva da installare pari a circa 350 MW.

Per queste ragioni il WWF chiede che non siano più autorizzati parchi eolici industriali in Basilicata almeno fino a quando la Regione non sarà in grado di garantire una seria programmazione territoriale ed energetica cioè fino a quando non approverà il piano Paesaggistico Territoriale ed aggiornerà il Piano Energetico regionale, oramai inadeguato. Il WWF chiede inoltre la sospensione ed il ritiro della Legge regionale n. 4 del 13 Marzo 2019 che prevede il raddoppio dell’eolico in Basilicata e riduce ulteriormente le distanze di detti impianti da strade e abitazioni.

 

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