Agosto caldo per i lavoratori della Basilicata. Sono oltre 15000 i posti di lavoro a rischio; la crisi sta investendo tutti i settori. Oltre alla Lasme, dove i lavoratori continuano il presidio davanti ai cancelli della fabbrica, protestano anche le 27 dipendenti della Spalberg di Viaggiano, senza salario da gennaio. Grave la situazione anche per il settore dell’edilizia.
Continua la protesta dei 174 operai della Lasme di Melfi: dopo gli scontri di ieri pomeriggio e l’occupazione appena terminata della sede di Confindustria Basificata, i lavoratori tornano davanti ai cancelli dello stabilimento di Melfi per continuare la protesta pacifica in attesa dell’incontro con i vertici aziendali, previsto per venerdì prossimo in prefettura. I lavoratori e i sindacati non si arrendono.
Ma la crisi in Basificata sta investendo diversi settori:in particolare proteste si registrano presso la Spalberg di Viaggino, azienda che produce spalline;le 27 dipendenti sono in cassintegrazione a rotazione da ottobre e lavorano senza salario da gennaio.
La crisi tocca anche il settore: a livello nazionale, l’Osservatorio della Feneal-Uil stimava in 200-250 mila i posti di lavoro a rischio entro la fine del 2009 di cui più di un migliaio solo in Basilicata; la soglia dei 100-130 mila è stata toccata a giugno (in Lucania a giugno alcune centinaia). Secondo Feneal “il settore delle costruzioni sta pagando gli effetti della recessione sia con una forte contrazione di ore lavorate [la riduzione di ore lavorate rappresenta quasi il doppio rispetto alla riduzione degli occupati (-15% rispetto a un calo del 7-8%)] sia con una decisa flessione dell’occupazione.
giovanna colangelo
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