Il secondo Report sull’attuazione in Basilicata del Programma Garanzia Giovani, con i dati del Ministro del Lavoro aggiornati al 12 giugno scorso, segnala in Basilicata ancora una scarsa adesione di giovani con 1.413 registrazioni (1,9 per cento delle 82.713 adesioni totali),    

di cui 839 maschi e 747 femmine, e 2.030 “scelte” (617 sono adesioni “esterne”, vale a dire di giovani residenti in altre regioni,, come visto dal programma). E’ evidente che è necessario intensificare l’informazione e l’orientamento dei nostri giovani ad iscriversi direttamente al portale nazionale (www.garanziagiovani.gov.it) – che sinora registra circa il 60% delle adesioni – che a rivolgersi al portale regionale attraverso i Centri per l’Impiego, secondo una tendenza sinora generalizzata. Si rafforza perciò la richiesta che abbiamo fatto nel documento unitario con Cisl e Cgil inviato al Presidente Pittella di utilizzare il programma come occasione di riforma della legge 33/2003 e strumento per la valorizzazione del ruolo strategico dei centri per l’impiego attraverso il rafforzamento della presenza territoriale ed il potenziamento qualitativo e quantitativo del relativo personale.

Quanto al riparto del fondo di 18 milioni di euro – secondo quanto riferisce oggi Il Sole 24 Ore – 3,879 ml sarebbero destinati alla formazione, 3,830 ml all’apprendistato, 2,5 ml al bonus occupazione, 1,925 ml ai tirocini, 1,580 all’accompagnamento, 1,2 ml all’autoimpiego, , 1,180 ml al servizio civile, 1,114 ml all’accoglienza.
Inoltre analizzando il Report del Ministero è utile verificare il livello di adesione attraverso le diverse fasce d’età: nella fascia d’età 25-29 anni le donne (430) sono più numerose degli uomini (409), mentre nella fascia 19-24 anni gli uomini (395) sono più numerosi delle donne (300); infine nella fascia d’età 15-18 le adesioni sono scarse (35 ragazzi e 17 ragazze).

Le altre proposte di Cgil, Cisl, Uil:

1. diversificare lo strumento di sostegno in funzione dell’età e del percorso formativo dei beneficiari;
2. integrare eventuali sostegni economici ai giovani sia per incentivare l’assunzione a tempo indeterminato che forme di auto impiego, dentro una più generale politica per l’occupazione;
3. istituire una Struttura di missione compartecipata (Regione-parti sociali) con funzione di indirizzo rispetto all’ Osservatorio per il Mercato del Lavoro, da rendere effettivamente operativo.
4. attribuire alle OO.SS. di un ruolo informativo e di primo orientamento attraverso le proprie strutture di patronato, di assistenza fiscale, di animazione territoriale.

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