Dopo il 13 ottobre 2012, data in cui tacciammo gli attuali amministratori di essere dei “ladri di storia” avendo di fatto soppresso la storia popolare della Piazza Prefettura di Potenza con i lavori di rifacimento, abbiamo constatato che stavano impegnandosi anche a diventare “ladri di futuro” dei nostri figli.  

È da tempo che sosteniamo che gli ultimi colpi di coda di questa amministrazione saranno destinati a lasciare il segno per i prossimi lustri. Non solo quello sociale e culturale ma anche quello economico, già gravemente compromesso da una massa debitoria di circa 160 milioni di Euro di debiti, con a carico un mutuo che fino al 2018 graverà per 12 milioni di Euro l’anno.

Negli ultimi mesi l’amministrazione uscente si è data da fare per affidare servizi pessimi a costi altissimi; due tra i tanti: il TPL del costo di circa 15 milioni di Euro per un servizio modestissimo e che invece potrebbe costare poco più della metà; un piano di raccolta differenziata che incrementa i costi di circa 4 milioni di euro l’anno per i prossimi sei anni.

Ora è in corso di elaborazione un appalto all’apparenza modesto (rispetto ai precedenti), di 2.5 milioni di Euro, al quale è legata una spesa di oltre 30 milioni di Euro che per i prossimi dodici anni impegnerà la nostra comunità nei confronti dell’imprenditore di turno che si aggiudicherà i lavori per una durata complessiva di 12 anni.

È singolare che il tutto partirebbe dalla ipotesi di risparmio energetico di circa un milione di Euro l’anno per poi costare più di quanto costerebbe l’impianto attuale.

La verità è che non si tratta di mera riqualificazione energetica, né di manutenzione ordinaria ma di un vero e proprio progetto di impianto di pubblica illuminazione per complessivi 14.722 lampioni, che verranno tutti sostituiti, anche quelli recentemente posti in opera.

Se invece di appaltare artatamente una “manutenzione ordinaria” si appaltasse un nuovo impianto di pubblica illuminazione, realizzandolo per settori e adeguandolo alle tecnologie energetiche disponibili, costerebbe meno di un terzo di quanto previsto, non impegnerebbe la collettività per i prossimi dieci anni e potrebbe essere esperita una procedura di gara adeguata all’importo dei lavori senza quelle scorciatoie spesso utilizzate da questa amministrazione.

Ma c’è di più, si potrebbe evitare di sostituire lampioni nuovissimi per centinaia di migliaia di euro limitando l’intervento solo agli elementi necessari con conseguente riduzione dell’investimento e il risparmio energetico conseguito (12 milioni di €) coprirebbe tutto l’investimento necessario che verrebbe quindi alla fine senza alcun costo per la collettività.

E allora perché si continua a voler sperperare decine di milioni di Euro inutilmente?

Rinnoviamo l’appello che recentemente abbiamo rivolto agli amministratori uscenti: Potenza non può più sostenere costi multimilionari per servizi molto spesso inadeguati alla domanda; è il momento di fermarsi e ragionare, di ottimizzare i costi rendendo efficienti i servizi.

 376 totale visualizzazioni,  4 oggi