Marcello Pittella, neo-Governatore della Regione Basilicata, offende e tradisce i lucani nominando una Giunta di non lucani e di non eletti, completamente esterna alla Regione e alla volontà popolare! 

A leggere i nomi dei nuovi assessori potrebbero far parte della Giunta di una qualsiasi Regione italiana. Dei quattro assessori non uno è lucano. Non proprio. Uno ha origini lucane! In concreto Pittella ha snobbato con un unico decreto la politica lucana, i ‘tecnici’ lucani e la Basilicata tutta, compresi gli elettori.

 

Di fatto Pittella da un lato offende i lucani, da un altro li tradisce. Li offende perché ritiene che nessuno in Basilicata sia in grado e all’altezza di poter governare la propria Regione, nessuno ha le capacità di far uscire la Basilicata dal degrado politico, economico e lavorativo in cui versa. Li tradisce perché ignora completamente tutte le liste che lo hanno appoggiato e il fatto che è stato eletto con i voti di persone che hanno dato una preferenza e si riconoscevano in candidati che potessero governare la Regione.

Il Governatore giustifica la scelta di assessori esterni e la circostanza che tre su quattro abbiano frequentazioni nelle istituzioni europee dicendo che alla Basilicata serve una visione. Visione che, guarda caso, è una visione europea. Per non dover restituire i fondi, dice Pittella. Ma non si dovrebbe iniziare dal portare la Basilicata in Italia? No. Pittella ci vuole direttamente in Europa.

A questo punto la domanda nasce spontanea: ma qual è la visione che hanno i nuovi assessori, i quali probabilmente non erano neanche mai venuti prima in Basilicata? Dalla conferenza stampa di presentazione si desume che, in pochi giorni, hanno studiato e conoscono tutte le ultime statistiche e gli ultimi dati e sanno, dunque, che siamo messi maluccio. Hanno intenzione, quindi, di implementare le infrastrutture, sostenere l’agricoltura, favorire formazione e ricerca, agevolare le imprese… In altre parole, per elaborare il programma che da vent’anni la sinistra lucana dice di aver attuato, Pittella è andato a scomodare professori universitari, consulenti della Commissione europea e personalità di respiro internazionale.

In conclusione, non uno tra i consiglieri del PD è all’altezza della “rivoluzione democratica” pittelliana; non si può confidare nelle capacità degli eletti nelle fila dei partiti alleati e in tutta la Basilicata non ci sono quattro persone indipendenti, competenti e capaci.

È triste constatare che il voto dei lucani è stato inutile. Hanno eletto dodici consiglieri (quelli della maggioranza) che non hanno capacità e competenze per risollevare le sorti della Basilicata. Per il Governatore si poteva quasi fare a meno delle elezioni. E, al di là delle dichiarazioni di rito, si ha la netta sensazione che il governo di Pittella si riconferma luogo dei giochi di potere della sinistra lucana.

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