“Il Governo non può continuare ad ignorare la grave crisi produttiva ed occupazionale del settore delle automotive, per questo chiediamo a Letta di convocare immediatamente un tavolo nazionale, a cui partecipi anche la Fiat,
per salvaguardare la capacità produttiva, mantenere le produzioni in Italia e fare gli investimenti necessari per bloccare i licenziamenti”. E’ quanto chiede in un’interrogazione il senatore Giovanni Barozzino, capogruppo di Sinistra, Ecologia e Libertà in commissione lavoro di Palazzo Madama, presente al corteo e alla manifestazione dei metalmeccanici Fiom-Cgil del Gruppo Fiat per rivendicare lavoro.
“Per la mancata produttività – ha proseguito – in Italia stanno chiudendo interi stabilimenti, così che la crisi delle automotive è pagata interamente dalle lavoratrici e dai lavoratori. Le grandi multinazionali della componentistica che lavorano per il gruppo FIAT non investono negli stabilimenti italiani perché non esiste, ad oggi, un piano industriale degno di questo nome che garantisca i volumi produttivi nel prossimo futuro. Negli stabilimenti ancora attivi invece, la crisi viene usata dalle imprese per derogare alle leggi e ai contratti, per aumentare i ritmi e le cadenze produttive, per ridurre i minimi e rendere variabile il salario fisso”.
“L’esecutivo deve presentare, confrontandosi con le parti sociali, un Piano nazionale dei trasporti pubblici e privati volto a garantire investimenti sui prodotti innovativi ed ecosostenibili e – ha concluso Barozzino – volto a promuovere e incentivare l’utilizzo dei contratti di solidarietà e della riduzione degli orari di lavoro per incrementare l’occupazione”.
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