Sata panoramica  1Domani assemblee alla Sata sulla Ergo-Uas. Fim, Uilm, Fismic e Ugl terranno assemblee unitarie per illustrare ai lavoratori di Melfi i contenuti dell’accordo siglato lo scorso 31 marzo. Invito alla Fiom a fare chiarezza al proprio interno

 Si terranno domani 8 aprile su ogni turno le assemblee di due ore convocate da Fim, Uilm, Fismic e Ugl per illustrare ai lavoratori della Sata di Melfi i contenuti dell’accordo siglato lo scorso 31 marzo sull’introduzione della nuova metrica Ergo-Uas nello stabilimento lucano del gruppo Fiat. La prima delle tre assemblee è fissata per le 11,30 alla fine del primo turno. Le altre si terranno alle 14 e alle 22, rispettivamente all’inizio del secondo e terzo turno. Dalle segreterie territoriali di Fim, Uilm, Fismic e Ugl è arrivato un secco no, dunque, alla richiesta della Fiom di fare assemblee unitarie.

“Le assemblee si tengono in maniera unitaria quando si condivide un’idea, un percorso, quando si discute e si ragiona per intraprendere la strada più giusta da portare avanti nell’interesse unico ed esclusivo dei lavoratori”, scrivono in una lettera i segretari generali di Fim, Uilm, Fismic e Ugl, Antonio Zenga, Vincenzo Tortorelli, Marco Roselli e Donato Russo, secondo cui “strategie sindacali diverse devono trovare momenti diversi di discussione con i lavoratori in modo da non creare ulteriori confusioni”.

“Avendo già assistito più volte a teatrini e recite di squallido spessore – proseguono i quattro dirigenti sindacali – vorremmo evitare di vedere film già visti, pertanto chiediamo alla Fiom di fare chiarezza al suo interno, perché molti, e noi tra questi, ancora non hanno capito qual è la posizione prevalente nella Fiom, che prima firma l’accordo con il funzionario nazionale Masini e poi blocca la Rsu con il segretario Generale Landini. La storia insegna a ciascuno di noi che le scelte migliori sono quelle che scaturiscono da discussioni approfondite che arrivano però a chiarire decisioni, mentre le scelte non partecipate e ambigue esasperano gli animi e producono conseguenze estreme”.

“Le grandi organizzazioni sindacali – concludono nella lettera Zenga, Tortorelli, Roselli e Russo – non possono stare insieme, su specifiche problematiche, se una di queste non ha un progetto, un’idea del futuro e la capacità di vedere oltre il proprio naso”.

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